Lo Stato non li ammette proprio: questi nomi ora sono VIETATISSIMI | Dimenticati di chiamare i tuoi figli così

Venerdì, Jenna Ortega (foto ffwebmagazine.it) - teleone.it
La scelta del nome di un figlio è uno dei momenti più emozionanti: ma scattano anche veri divieti per legge.
Il momento in cui si scopre di aspettare un bambino è di certo uno dei più ricchi di emozioni, sogni e aspettative. Tra le tante decisioni da prendere, una delle più importanti – e spesso più difficili – è quella della scelta del nome. Dare un nome significa lasciare un segno, un’identità, un’impronta che accompagnerà quella persona per tutta la vita.
Non è raro che i futuri genitori inizino a fare liste, a confrontare gusti e significati, a cercare ispirazioni tra film, libri, personaggi storici o familiari. In Italia, una tradizione ancora molto viva è quella di dare al bambino il nome del nonno o della nonna, mantenendo vivo un legame con le radici familiari. Ma accanto a questa tendenza, crescono anche le mode del momento: negli ultimi anni, nomi come Leonardo, Sofia, Alessandro, Aurora, Tommaso e Ginevra sono tra i più gettonati nei registri anagrafici.
Nonostante la libertà di scelta, ci sono però dei limiti imposti dalla legge italiana. Alcuni genitori, spinti da originalità o spirito eccentrico, provano ad attribuire ai propri figli nomi davvero insoliti o addirittura provocatori. È proprio in questi casi che lo Stato interviene per proteggere il minore da potenziali disagi futuri.
In questo articolo cercheremo di guidarvi tra le curiosità più bizzarre e i “casi limite”, svelando quali sono i nomi che non possono essere dati in Italia e per quale motivo. Da personaggi dei cartoni animati a dittatori del passato, la lista dei nomi vietati è più sorprendente di quanto immagini!
Cosa dice la legge italiana sui nomi da dare ai bambini
Partendo da ciò che dice la legge, la normativa di riferimento è il D.P.R. n. 396 del 2000, in particolare gli articoli 33 e 34, i quali stabiliscono che ogni bambino debba ricevere un nome coerente con il sesso biologico: a una bambina non può essere imposto un nome maschile e viceversa. Il testo di legge afferma chiaramente che il nome scelto non deve essere offensivo, ridicolo o lesivo per l’identità del minore.
Nel tempo, con l’aumento della multiculturalità e delle famiglie internazionali, i confini sono diventati meno rigidi. Alcuni nomi, infatti, vengono riconosciuti come “neutri” e dunque accettati, ma la regola generale resta: non si può registrare un nome che potrebbe nuocere alla dignità o alla serenità psicologica del nascituro. Tra i casi più curiosi finiti agli onori della cronaca c’è quello del nome “Venerdì”, rifiutato da un ufficio anagrafico italiano. Le motivazioni? Il nome rievoca sfortuna e negatività, risultando quindi inadatto per un essere umano. In altri casi, nomi come Ikea o Moby Dick sono stati respinti perché associati a marchi commerciali o personaggi di fantasia. L’intervento della legge non è quindi un capriccio, ma una forma di tutela. Il nome è un diritto fondamentale del minore, e nessuno dovrebbe crescere con un’etichetta che lo esponga al ridicolo o alla discriminazione sociale.

La lista (incredibile) dei nomi vietati in Italia
Ma andiamo adesso ad yna lista con alcuni dei nomi proibiti in Italia che non si possono dare ai propri figli, secondo le indicazioni delle autorità anagrafiche:
Doraemon
Bender
Pollon
Goku
Benito
Adolf Hitler
Laura Palmer
Satana
Iosif Vissarionovich Stalin
Osama Bin Laden
Stanis Larochelle
Walter White
Moby Dick
Grande Gatsby
Conte Dracula
Lucifero
Ikea
Joey Tribbiani
Come è facile notare, molti di questi nomi sono tratti da personaggi televisivi, dittatori, oppure evocano immagini negative. È evidente il motivo per cui lo Stato si opponga alla loro registrazione. La lista dei nomi vietati, sebbene sembri bizzarra, è in realtà uno strumento importante per proteggere i diritti del minore. Nomi che possono sembrare divertenti o creativi in un primo momento possono trasformarsi in motivo di disagio, isolamento o bullismo per il bambino. Il consiglio è di scegliere un nome che abbia un significato positivo, che trasmetta bellezza, forza o amore. Meglio evitare l’eccessiva originalità se può nuocere alla serenità futura del proprio figlio. In conclusione, è bene ricordare che il nome accompagnerà il bambino per tutta la vita, e per questo va scelto con responsabilità, rispetto e buon senso.