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Sisma Campi Flegrei, Musumeci: “Allerta, possibile anche evacuazione per 80mila persone”

“Bisogna essere pronti a tutto”, ha dichiarato il ministro, sottolineando la necessità di preparazione e vigilanza

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Il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, ha tenuto una conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il vertice interministeriale sull’attività sismica nei Campi Flegrei. Le recenti scosse di terremoto continuano a preoccupare la popolazione locale.

Bisogna essere pronti a tutto“, ha dichiarato Musumeci, sottolineando la necessità di preparazione e vigilanza per affrontare eventuali emergenze sismiche. Fra le ipotesi, anche l’evacuazione dalle zone interessate.

“Sono stati realizzati migliaia di edifici nell’area dei Campi Flegrei, ci vivono 80mila persone. E’ l’eccessiva antropizzazione del territorio che andava impedita in passato ed oggi crea problema ai fini del piano speditivo di evacuazione. Stiamo lavorando con la prefettura e con i Comuni e con la Regione per definire un piano di evacuazione che rimane nel cassetto ma se necessario deve essere subito realizzato ed attuato”.

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Le stime saranno fatte nei prossimi giorni ma servono oltre 500 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici nei Campi Flegrei”, ha detto Musumeci. “Saranno stanziati fondi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici nell’area dei Campi Flegrei. Non ho letto la relazione della commissione Grandi Rischi che si è riunita sui Campi Flegrei, ma credo che confermerà l’allerta gialla. Non so se ci sono stati pareri divergenti, non lo escludo“, ha aggiunto.

“Chi ha scelto di vivere nell’area dei Campi Flegrei sapeva di vivere in un’area difficile che presenta rischi. Ce ne ricordiamo solo quando la terra trema e questo è un grande limite, serve una convivenza vigile col pericolo. Se decidi di stare in quel luogo ci devi aiutare a promuovere una convivenza responsabile con una maggiore consapevolezza. Approveremo una norma per vietare nuove costruzioni nella zona del bradisismo dei Campi Flegrei”.

“Stiamo cercando di capire se non sia anche utile la strada di sostenere il cittadino che volesse delocalizzare, che dice ‘non vogliamo più stare qui’. Il governo deve sostenere questa scelta, accompagnarla o girarsi dall’altra parte? È un’ipotesi che non mi sembra da sottovalutare, ci stiamo ragionando: stasera abbiamo posto il tema al centro dell’agenda”, ha detto il ministro confermando “l’intenzione del governo di impegnare risorse”, ha spiegato, “escludo il metodo del sisma bonus: troveremo soluzioni alternative, adeguate, più celeri”.

“Confermo che l’intenzione del governo è quella di impegnare risorse in quella zona cosiddetta rossa – ha spiegato Musumeci – per le infrastrutture pubbliche, scuole, municipi, istituti carcerari, e infrastrutture viarie. Una parte delle risorse è già stata stanziata con il decreto legge 140, la rimanente, la più sostanziosa, verrà integrata dal governo. Lo stesso intendiamo fare per patrimonio privato. Vogliamo capire quante persone richiederanno di mettere in sicurezza la propria casa. È stata valutata una sorta di fascia di priorità: tutti gli edifici censiti nell’area ristretta sono 8mila, di cui il 50% è esposto al rischio. Di questo 50%, 1.250 case sarebbero a elevato rischio sismico, 2.750 a medio rischio”.

Come precisato dal ministro per la Protezione civile, “quanto il governo potrà stanziare e con quali modalità per mitigare il rischio di chi ci abita, lo valuteremo soltanto quando si sarà completata l’operazione di ricognizione della vulnerabilità degli immobili. In base alla mole di lavoro da affrontare, si quantificheranno le risorse. Escludo il metodo del sisma bonus, troveremo soluzioni alternative, adeguate, più celeri. Non escludiamo neanche l’ipotesi di poter intervenire non solo sull’area del bradisismo. Ci sono due o tre ipotesi allo studio”.

“Stiamo cercando di capire – ha aggiunto – se non sia anche utile la strada di sostenere un cittadino che volesse delocalizzare, che dicesse ‘non vogliamo più stare qui’. Il governo deve sostenere questa scelta, accompagnarla o girarsi dall’altra parte? È un’ipotesi che non mi sembra da sottovalutare, ci stiamo ragionando, stasera abbiamo posto il tema al centro dell’agenda”.

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