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Cultura e Spettacoli

Petizione dei genitori: “Vacanze troppo lunghe: scuola fino a luglio, si cambi calendario”

La richiesta è, in particolare, che la scuola italiana cambi i metodi didattici e si adegui al calendario europeo: i dettagli

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“Le scuole rimangano aperte, serve venire incontro a chi non può permettersi lunghissime vacanze estive. Il calendario scolastico deve essere cambiato“. La particolare richiesta è quella che arriva da una petizione lanciata su change.org dall’organizzazione no profit WeWorld.

La richiesta è, in particolare, che la scuola italiana cambi i metodi didattici e si adegui al calendario europeo. Nel continente, infatti, il calendario scolastico rappresenta – insieme con la Danimarca – quello più lungo di tutti. Duecento i giorni di lezione previsti, con la pausa estiva più lunga di tutte, insieme con Malta e Lettonia.

Francesca Fiore e Sarah Malnerich, autrici del blog Mammedimerda, hanno lanciato il 7 settembre 2023 una petizione, e secondo le blogger tre mesi di ferie sono troppe sia per i ragazzi che per le famiglie.

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“Tra poco la scuola chiuderà per tre mesi – dicono in un video pubblicato su Instagram – e per un bambino che farà il corso di vela o coding ce ne saranno altri che staranno parcheggiati sul divano. Il calendario scolastico va cambiato, le scuole devono rimanere aperte per chi non può permettersi lunghissime vacanze. Come nel resto d’Europa. Bisogna cambiare i metodi didattici, dare importanza all’emotività dei ragazzi, intervenire sugli edifici scolastici, rimettere la scuola al centro delle priorità e degli investimenti di questo paese”.

“E se nessuno ci pensa dobbiamo chiederlo noi, che di quei ragazzi siamo responsabili anche se non siamo i loro genitori, anche se non abbiamo figli, perché basta guardare i dati per capire che o invertiamo la rotta o questo paese andrà a morire. Arrabbiarsi è il primo passo”.

Secondo quello che è il contenuto della petizione (che ha raggiunto 35mila firme), “le 14 settimane di pausa estiva nascevano per permettere ai bambini e alle bambine di aiutare i genitori a raccogliere il grano nei campi. Una misura di conciliazione che però non si è evoluta al passo delle esigenze delle famiglie”.

“Gli eccessivi carichi di lavoro concentrati nello stesso periodo di tempo, comportano effetti negativi non solo sul rendimento scolastico, ma anche sul benessere psicofisico – si legge – Oggi intervenire sulla scuola, a partire da una rimodulazione del calendario scolastico perché diventi più attuale e sostenibile, non è più rimandabile perché il peso di questo squilibrio va soprattutto a discapito di bambine e bambini vulnerabili e delle loro famiglie”.

Le richieste principali sono due: scuole aperte anche a giugno e luglio con attività extra scolastiche, e conseguente rimodulazione delle pause durante l’anno. Introduzione obbligatoria e generalizzata del tempo pieno dai 3 ai 14 anni in tutte le scuole per offrire agli studenti e alle studentesse la possibilità di scegliere ovunque tra tempo pieno e parziale.

In questo modo si garantirebbero maggiori opportunità: in Italia, quasi la metà delle famiglie con più di un figlio non può permettersi le vacanze estive, che non solo rappresentano un’occasione di svago, ma anche un’esperienza educativa a tutto tondo.

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