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Cronaca

“No all’autonomia differenziata”: in cinquemila in piazza a Caltanissetta

A Caltanissetta la manifestazione regionale contro l’autonomia differenziata: in piazza in cinquemila

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“Una campagna di raccolta firme per chiedere al presidente della Regione di ritirare la sua adesione al progetto di autonomia differenziata del governo”.

Si tratta della proposta lanciata dal segretario generale della Cgil siciliana, Alfio Mannino, nel suo intervento dal palco della manifestazione regionale contro l’autonomia differenziata, che si è tenuta stamattina a Caltanissetta promossa da Cgil e Uil Sicilia, Anpi, Arci, Ali Autonomie, Legacoop, Uisp. La manifestazione ha portato in piazza circa cinquemila persone.

“E’ una battaglia importante – ha detto Mannino – per diritti fondamentali come quelli alla sanità, all’istruzione, alla mobilità, per il futuro dei nostri giovani. Se non otterremo risposte nei termini di politiche per lo sviluppo della Sicilia e del Mezzogiorni la mobilitazione continuerà”.

Mannino è tornato anche sull’idea del ministro Calderoli di destinare ai Lep le risorse del Fondo di sviluppo e coesione. “E’ vero che si tratta di residui non spesi – ha detto Mannino – ma non certo per colpa dei siciliani che finirebbero col pagare due volte i costi della inadeguatezza della politica”.
Mannino ha rilevato “le tante contraddizioni di una misura che renderebbe più forti le regioni forti e più deboli quelle deboli, che non sarebbero in grado di gestire molte competenze”.

“Lo strapotere delle regioni – ha aggiunto – depotenzierà ancora di più le autonomie locali”. “I diritti e la loro esigibilità – ha detto ancora – verrebbero frantumati così come l’unitarietà dello Stato. Si potranno curare solo i più abbienti che praticheranno ancora di più la migrazione sanitaria – ha aggiunto – portando ulteriori risorse nelle casse degli ospedali di altre regioni. E per quanto riguarda l’istruzione – ha osservato Mannino – l’autonomia potrebbe riguardare la didattica, le graduatorie, i contratti. Si determinerebbe cioè un Paese a più velocità anche in questo importante ambito, cioè un Paese diviso”.

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