Stufetta elettrica: prima di accenderla è necessaria questa operazione | Rischi la vita se te ne dimentichi

stufa elettrica caldo riscaldamento - foto (C) teleone.it
Occhio a quel che fate (e che non fate) quando la mettete in funzione: un errore che potrebbe costarvi parecchio
L’estate è ormai un ricordo, ma i suoi effetti economici e ambientali restano ben presenti nelle case degli italiani. Dopo mesi di temperature elevate, ventilatori accesi giorno e notte e condizionatori sempre in funzione, molti hanno dovuto fare i conti con bollette della luce salate. La buona notizia è che negli ultimi tempi sono arrivati importanti aiuti economici e bonus energetici pensati per alleggerire i costi di climatizzazione e ridurre l’impatto ambientale.
Il grande caldo, infatti, ha portato con sé una riflessione più ampia sui consumi: climatizzatori più efficienti, pannelli solari e sistemi di raffrescamento sostenibile sono diventati un obiettivo comune per chi desidera vivere in modo più intelligente e rispettoso dell’ambiente. Eppure, con l’arrivo dei primi freddi, le priorità cambiano e l’attenzione si sposta verso il tema opposto: come riscaldare la casa senza commettere errori.
Con l’inverno alle porte, si riscoprono i termosifoni, i caminetti, le stufe a pellet e i termoventilatori, strumenti indispensabili per affrontare le giornate più rigide. Tuttavia, il desiderio di calore immediato porta spesso a sottovalutare i rischi legati a un uso scorretto di questi dispositivi. Un errore molto comune può infatti avere conseguenze dirette sulla salute della pelle.
Molte persone, per abitudine o comodità, posizionano le stufe troppo vicine a gambe o piedi, magari durante il lavoro alla scrivania. Questo gesto apparentemente innocuo può portare a una condizione dermatologica particolare e poco conosciuta: l’eritema ab igne, anche chiamato “macchie di fuoco” o “sindrome della pelle tostata”.
L’errore più comune con le stufe e i termoventilatori
Durante l’inverno, l’uso prolungato di fonti di calore diretto può causare un’infiammazione cutanea dovuta alla continua esposizione della pelle a temperature moderate ma persistenti. L’eritema ab igne, termine latino che significa “rossore da fuoco”, si manifesta con macchie rossastre o marroni che si intrecciano sulla pelle, come una rete o un motivo a pizzo.
Un caso emblematico risale al 2020, quando una donna di 48 anni ha notato strane lesioni sulle gambe. Dopo analisi mediche accurate, la causa è risultata essere l’uso quotidiano di un termoventilatore posizionato sotto la scrivania. Il contatto costante con la fonte di calore aveva generato una reazione cutanea cronica, inizialmente confusa con altre malattie dermatologiche. In alcuni casi, infatti, la patologia può perfino essere scambiata per cancro alla pelle, rendendo la diagnosi più complessa.

Come prevenire e trattare il problema
Prevenire questo problema è possibile, ma occorre adottare alcune semplici precauzioni. Prima di tutto, è bene evitare che il calore diretto colpisca la pelle per lunghi periodi. Stufe elettriche, termoventilatori e sedili riscaldati non devono mai essere tenuti a contatto diretto. Anche nel caso dei computer portatili o delle coperte elettriche, è consigliato usare un supporto o impostare temperature basse. Nel caso in cui l’eritema si sia già manifestato, i dermatologi raccomandano trattamenti specifici, spesso a base di retinoidi, derivati della vitamina A che favoriscono la rigenerazione cutanea. Tuttavia, il rimedio più efficace resta l’allontanamento immediato dalla fonte di calore e una maggiore consapevolezza sull’uso corretto degli apparecchi. In molti casi, sospendere l’esposizione è sufficiente per permettere alla pelle di guarire spontaneamente.
L’aspetto estetico, pur fastidioso, non è l’unico problema: questa condizione può causare bruciore, prurito e formicolio, e nei casi più gravi può lasciare cicatrici permanenti. È bene ricordare che colpisce più spesso le donne di mezza età e chi soffre di sovrappeso, ma può riguardare chiunque utilizzi dispositivi di riscaldamento in modo improprio. In sintesi, il passaggio dall’estate all’inverno comporta sempre una trasformazione delle nostre abitudini energetiche. Dopo aver imparato a gestire il caldo e i condizionatori, è ora il momento di imparare a usare con intelligenza le fonti di calore. Risparmiare sì, ma senza compromettere la salute.