Palermo, locale simbolo CHIUDE dopo aggressione con tirapugni | I cittadini sono disperati

cioccolateria palermo (foto fb cioccolateria lorenzo) teleone.it
L’allarme criminalità nei centri storici: il caso dell’amato locale e lo “sfinimento” dei titolari
Negli ultimi anni le cronache hanno raccontato un susseguirsi di episodi di violenza e furti nei vicoli e nelle piazze siciliane più frequentate. Le bande criminali, spesso composte da giovani, hanno messo a segno veri e propri raid notturni, spaccando vetrine, saccheggiando attività e facendo crescere il timore tra commercianti e residenti. La nostra lente d’ingrandimento va, in qeusto caso, su Palermo, che è diventata uno degli epicentri di questo fenomeno, con il suo centro storico che, da luogo di turismo e socialità, rischia spesso di diventare territorio di paura e incertezza.
I casi di aggressioni e rapine non si contano più, tanto che alcuni commercianti hanno scelto di abbassare le serrande non soltanto per i danni economici, ma soprattutto per lo stress e lo sfinimento emotivo. È emblematico ciò che è accaduto alla Cioccolateria Lorenzo, locale simbolico in via IV aprile, nei pressi di piazza Marina. Un punto di riferimento per palermitani e turisti, nato nel 2011 e poi divenuto, comunque in brevissimo tempo, un angolo di dolcezza e socialità. Dopo l’ennesimo episodio di violenza, i proprietari hanno deciso di chiudere “per sfinimento“.
Secondo i commercianti, non si tratta più di episodi isolati ma di una escalation incontrollata che ha colpito anche i visitatori stranieri. Scippi, pestaggi e furti sono stati segnalati in zone come Vucciria e Albergheria, dove turisti inglesi e portoghesi sono stati aggrediti per sottrarre loro borse e cellulari. Situazioni che contribuiscono a minare l’immagine internazionale della città e a ridurre la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni.
La paura, insomma, non riguarda più solo i commercianti, ma tocca la comunità intera. Clienti che temono di essere coinvolti, famiglie che evitano determinate zone, operatori turistici che faticano a promuovere un territorio che da un lato offre arte e cultura straordinarie, dall’altro convive con un lato oscuro difficile da contenere.
Il caso e la paura per la Cioccolateria
Ma andiamo ai fatti dello scorso mese: il 6 luglio la Cioccolateria Lorenzo è stata teatro di un’aggressione mirata. “Non siamo stati colpiti per caso”, hanno spiegato i titolari raccontando come il bersaglio dell’attacco fosse proprio il fondatore Enzo, che in quel momento non era presente. La violenza si è così riversata sui collaboratori, colpendo un gruppo di giovani dipendenti che erano all’interno del locale.
“Ci sentiamo sfiniti” hanno poi scritto proprio i titolari in un lungo post sui social, sottolineando la difficoltà di trovare la forza di riaprire. Non è solo una questione di danni materiali, ma soprattutto di sicurezza e dignità del lavoro. Il locale, in passato considerato un rifugio accogliente fatto di dolci, musica e convivialità, si è trasformato per qualche giorno in un luogo di angoscia e di scontro.

“Aumentiamo i controlli”: le promesse del Comune
L’episodio ha suscitato reazioni immediate. Da un lato i cittadini che hanno espresso vicinanza e sostegno, dall’altro il COmune che ha promesso un rafforzamento dei controlli. L’assessore comunale Maurizio Carta ha condannato con fermezza la violenza subita dal locale, definendolo “luce del centro storico” e garantendo un impegno diretto con la polizia municipale.
La svolta, in attesa che le cose possano realmente cambiare sotto il profilo della sicurezza, è arrivata pochi giorni dopo: giovedì 10 luglio la Cioccolateria Lorenzo ha riaperto. Non solo una decisione economica, ma un vero gesto simbolico contro il degrado. I cittadini hanno organizzato una colazione collettiva come segno di vicinanza e resistenza. Un’iniziativa che conferma come Palermo abbia ancora una comunità capace di reagire e difendere i propri spazi di bellezza e convivialità. Ma le cose, come in tanti sottolineano quotidianamente, devono cambiare sensibilmente, per il futuro.