PENSIONI ADDIO, l’INPS cambia tutto | Questo il nuovo metodo di riscossione, italiani nel panico più totale

inps dettaglio teleone.it

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Sono in milioni i cittadini che si pongono la domanda quotidianamente: quali rischi e le novità con le nuove leggi in arrivo?

Si può dire senza essere smentiti, a proposito del tema delle pensioni, che l’Italia è ad un bivio. Fra età pensionabile che si alza e nuovi modelli digitali che promettono di rivoluzionare tutto, le domande che in tanti si pongono continuano ad aumentare…

Negli ultimi mesi il dibattito politico e sociale italiano si è acceso sul tema dell’età pensionabile e sulle varie proposte per il pensionamento anticipato. Tra le formule discusse spiccano la Quota 103, che prevede l’uscita con almeno 62 anni d’età e 41 di contributi, e altre opzioni flessibili che permetterebbero ai lavoratori di accedere alla pensione in maniera modulare. Tuttavia, queste ipotesi restano spesso ferme al palo per problemi di sostenibilità economica.

I sindacati, da parte loro, sono scesi in piazza per chiedere maggiore equità. CGIL, CISL e UIL hanno sollecitato una riforma strutturale del sistema, che garantisca non solo pensioni più eque, ma anche l’inclusione di lavoratori precari, donne e giovani, spesso penalizzati dai criteri rigidi attualmente in vigore. Tra le richieste principali: flessibilità in uscita, rivalutazione delle pensioni minime e più attenzione alle carriere discontinue.

L’attuale sistema retributivo misto e la continua incertezza sulle regole future stanno creando ansia tra i cittadini. Chi si avvicina alla pensione teme di non sapere con esattezza quando potrà smettere di lavorare e con quale importo. Le simulazioni fornite dall’INPS sono spesso complesse e poco trasparenti, aumentando la distanza tra istituzioni e cittadini. In questo scenario, si è fatta largo l’idea di un ripensamento completo del modello pensionistico, più in linea con le esigenze della società contemporanea e con le trasformazioni del mondo del lavoro.

La previdenza liquida e il valore immateriale del lavoro

Diciamo innanzitutto che l’INPS ha annunciato una vera e propria rivoluzione digitale in campo previdenziale. Al centro della proposta c’è la cosiddetta “previdenza liquida”, un modello che integra la dimensione digitale del lavoro nel calcolo delle pensioni. Secondo Valeria Vittimberga, direttrice generale dell’INPS, occorre considerare anche il valore immateriale prodotto dal lavoratore, come dati, informazioni e know-how digitale, sempre più centrali nell’economia moderna.

L’obiettivo è agganciare il diritto alla pensione non solo al reddito percepito, ma anche al contributo “digitale” lasciato dal lavoratore: una sorta di gemello digitale in grado di monitorare e valorizzare nel tempo il patrimonio di competenze e soluzioni generate nel corso della carriera. Una visione che intende superare il concetto di lavoro lineare e valorizzare anche le pause, la formazione continua e le carriere intermittenti.

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Panico per milioni di italiani: l’INPS cambia tutto

Inutile aggiungere altro: proprio questa questa innovazione negli ultimi tempi ha creato in particoalre molta incertezza e particolari timori. Sono milioni, infatti, i cittadini che hanno espresso preoccupazione di fronte all’annuncio di una modifica sostanziale nel sistema di riscossione delle pensioni. Non si tratta più solo di modificare le regole di calcolo, ma di cambiare il modo in cui la pensione verrà effettivamente incassata.

Secondo quanto dichiarato dall’INPS, il nuovo sistema non prevede più il tradizionale pagamento mensile fisso: con la previdenza liquida, la rendita pensionistica sarà erogata in base ai flussi digitali di valore tracciati nel tempo. In altre parole, l’importo potrà variare a seconda dell’andamento del gemello digitale del pensionato. Un cambiamento epocale che rischia di mettere in discussione la certezza del reddito nella terza età.