Capaci ricorda Simona Cinà: in centinaia per l’ultimo saluto alla pallavolista

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In centinaia, nel ricordo di Simona. A Capaci si svolgono i funerali per l’addio alla giovane pallavolista, che ha perso la vita la scorsa settimana in una villa di Aspra, frazione di Bagheria, dopo essere annegata in piscina durante una festa di laurea. Un dramma che ha toccato tutti, e che è avvenuto nella notte fra venerdì 1 e sabato 2 agosto.

Le esequie della ventenne nella chiesa madre di Capaci, il paese in cui la ragazza abitava con la famiglia. Il sindaco, Pietro Puccio, ha proclamato il lutto cittadino durante la celebrazione delle esequie. L’amministrazione comunale ha invitato i negozianti ad abbassare le saracinesche, in segno di partecipazione al dolore di papà Luciano, della mamma Giusy Corleone, dei fratelli Gabriele e Roberta, gemella della giovane scomparsa.

Dolore e commozione palpabili, per l’intera comunità. Ad attendere, le compagne di squadra della ragazza, tutte con maglia bianca ed il numero 24 di Simona sulla schiena, con la scritta “Cinà”. Presenti anche allieve più giovani della squadra di pallavolo.

Le indagini vanno avanti

E intanto, non si fermano le indagini, con la l’autopsia che ha constatato – ieri al Policlinico di Palermo – la morte per annegamento della ragazza, nuotatrice provetta, annegata in una piscina di sei metri per quattro, profonda – nel punto più alto – meno di due metri.

Fino a questo momento l’autopsia non ha chiarito altro, e si attendono i risultati degli esami tossicologici. Questi sono attesi entro la fine del mese. Quel che si pensa è che Simona abbia perso i sensi entrando nella piscina. Dal primo esame del corpo, i medici legali nominati dalla Procura di Termini Imerese (Palermo) non hanno evidenziato patologie cardiache “silenti”, che potrebbero avere ucciso la ragazza dentro l’acqua della vasca: la ricostruzione piu’ plausibile vede la giovanissima atleta perdere i sensi e finire sott’acqua, dove non ha respirato piu’ e ha bevuto acqua, col viso rivolto verso l’alto, fino al momento in cui non e’ stata riportata a galla e tirata fuori dalla piscina.

Un’altra ipotesi, alla luce di un lieve segno traumatico riscontrato sotto la nuca, di cui ha parlato il legale della famiglia Cina’, è che entrando in acqua la giovane sia scivolata e abbia sbattuto il capo, perdendo i sensi: i medici hanno pero’ escluso la rilevanza di questo elemento. I familiari hanno chiesto anche di allargare lo spettro degli esami tossicologici a ogni tipo di sostanza stupefacente, anche quelle sintetiche.