Granita siciliana, ha 1000 anni di storia e si prepara in casa con 3 ingredienti | I bar vorranno questa ricetta antica

Granita e brioche col tuppo (foto lacucinaitaliana.it) - teleone.it

Granita e brioche col tuppo (foto lacucinaitaliana.it) - teleone.it

Per i turisti, al bar è un appuntamento imperdibile, ma è anche possibile creare in casa questo gioiello di gusto: ecco come 

Inutile negarlo, per tutti coloro che arrivano sull’isola nei mesi più caldi. Un po’ tutti restano immediatamente colpiti da un rito tutto siciliano: gustare un gelato servito in porzioni (parecchio) generose, spesso accompagnato da una soffice brioche. Le gelaterie locali offrono creazioni artigianali che spaziano dal pistacchio di Bronte al cioccolato modicano, fino alle varianti più creative come la ricotta con scorza d’arancia o il fico d’India. I coni strabordano letteralmente, una vera e propria sfida all’equilibrio, e le brioche sembrano nate per accogliere il gelato come un abbraccio.

Da Palermo a Catania, passando per Siracusa e Messina, ogni provincia vanta le sue specialità. A Trapani si predilige il gelato al gelsomino, a Ragusa la mandorla è protagonista assoluta, mentre a Messina non si può ignorare il sapore intenso della nocciola locale. Il denominatore comune? L’abbondanza: in Sicilia, il gelato non è mai un assaggio, ma un’esperienza sensoriale completa.

I turisti stranieri ne restano affascinati, fotografano le loro coppette esagerate, commentano sui social e tornano spesso più per una granita o un cono che per un museo. Il gelato siciliano è diventato una vera attrazione turistica, un rito da rispettare almeno una volta al giorno durante il soggiorno.

Ma c’è un’altra regina dell’estate che merita un posto d’onore: la granita. Non solo alla mandorla, ma anche al limone, fragola, gelsi o caffè. Fresca, semplice e naturale, viene spesso preparata in casa con appena tre ingredienti. La sua storia è antica quanto la sua bontà.

Semplicità e tradizione: come prepararla con 3 ingredienti

Non c’è alcun bdubbio sul fatto che la granita sia uno degli assoluti simboli della cultura gastronomica siciliana. Viene spesso servita con la classica “brioscia cu’ tuppu”, una brioche profumata dalla tipica forma a chignon. La ricetta originale, per cio’ che riguarda la granita di mandorle, prevede l’uso del panetto di pasta di mandorle, acqua e un pizzico di sale. Il segreto per una buona granita è frullare il tutto con energia e filtrare il composto per ottenere una consistenza liscia e cremosa.

Chi ha una gelatiera può realizzarla in meno di mezz’ora, ma anche chi ne è sprovvisto può prepararla facilmente mescolando il composto in freezer ogni mezz’ora. Esiste anche una versione semplificata con latte di mandorle e zucchero, oppure con panetto pronto da sciogliere in acqua. In entrambi i casi, il risultato è sempre rinfrescante e irresistibile.

granita mangiare - foto (C) Teleone.it
granita mangiare – foto (C) Teleone.it

Le antiche radici e gli abbinamenti moderni

La granita affonda le sue radici nella dominazione araba in Sicilia, quando fu introdotta l’arte della lavorazione del ghiaccio e l’uso di diversi ingredienti nella pasticceria. Oggi rappresenta una delle colazioni estive più amate dell’isola, soprattutto nelle province di Catania e di Messina. Il connubio con la brioche, spesso aromatizzata alla vaniglia o agli agrumi, ha creato un binomio perfetto che è ormai iconico. Che si scelga il gusto fragola, limone, pistacchio o gelsi neri, la granita siciliana continua a conquistare cuori e palati. Non è solo un dolce: è un’esperienza culturale, un simbolo identitario che racconta la storia di un popolo attraverso la freschezza di un cucchiaio gelato.

Con le sue eccellenze artigianali e la generosità delle porzioni, la Sicilia si conferma ancora una volta una delle mete preferite da chi ama mangiare bene e vivere con gusto. Il gelato e la granita, così semplici ma così ricchi di significato, sono le chiavi dolci (oseremmo dire… dolcissime) che aprono le porte dell’isola a chi la visita.