“Nella mia casa c’era il diavolo”: strage Altavilla, Barreca “insiste”

Ecco il contenuto dell’ultimo colloquio di Giovanni Barreca con il proprio avvocato, Giancarlo Barracato

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Ha ringraziato Massimo e Sabrina, suoi amici, chiesto nuovamente della figlia e poi, soprattutto, ripetuto ancora una volta che nella sua villetta, ad Altavilla Milicia, “c’era il diavolo”.

Questo il contenuto dell’ultimo colloquio di Giovanni Barreca – il muratore che insieme alla figlia e alla coppia di invasati religiosi ha provocato la morte della moglie e dei due figli – con il proprio avvocato, Giancarlo Barracato.

“Non è sceso nei particolari – ha spiegato il legale – riguardo agli eventi avvenuti nella casa, ma continua nella sua condizione delirante e dice che tutti erano convinti che in quella casa ci fosse il diavolo. Lo pensava anche Kevin uno dei due figli che in quella villetta ha trovato la morte”.

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Come ha riportato l’avvocato dell’uomo, con l’ingresso in casa di Carandente e Fina, i due complici, sarebbe cambiato qualcosa. “Lui li ringrazia – riporta il legale – ma è combattuto. E poi, ricorda che c’è stata una telefonata tra Massimo Carandente e qualcuno all’esterno della villetta. Una conversazione durata mezz’ora sia al telefono che tramite messaggi. Però non sa dire con chi Massimo stesse parlando”.

Tutto si sarebbe verificato dopo la morte della moglie Antonella, ma sul particolare Barreca non è stato preciso. Domani l’avvocato Marco Rocca incontrerà nel carcere Pagliarelli Massimo Carandente e Sabrina Fina.

E intanto, si attendono ancora i risultati delle analisi dei telefoni sia dei protagonisti della vicenda, così come gli esiti delle autopsie su corpi dei due fratellini.

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