Ucraina, Trump sente Putin e riceve Zelensky: “Ottimi colloqui, possibile intesa a breve”

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Concluso a Mar-A-Lago, in Florida, il vertice tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per definire gli ultimi dettagli di un possibile piano di pace per porre fine alla guerra in Ucraina. Si è svolta anche una riunione tra Trump e Zelensky con i leader europei, della Nato e dell’Ue, compresa la premier italiana, Giorgia Meloni. “Siamo molto vicini. Abbiamo parlato con i leader europei, quelli della Nato, Ursula von der Leyen: abbiamo avuto eccellenti colloqui. Abbiamo coperto il 95%, abbiamo fatto tanti progressi”, ha detto Trump al termine del vertice. “Questa è una guerra molto complicata. Ne ho risolte altre, risolveremo anche questa. Non so quando, ma credo che ci riusciremo. Ci riusciremo, ci arriveremo”, ha poi aggiunto, spiegando di essere stato al telefono con Vladimir Putin “per due ore e mezzo. Abbiamo parlato di tante cose. Anche lui vuole la pace”.

“Abbiamo avuto discussioni positive su tutti gli argomenti – ha sottolineato Zelensky -. Abbiamo parlato di una ventina di punti, sul 90% siamo d’accordo e fra poco arriveremo al 100%. Ci siamo quasi anche sulle garanzie di sicurezza che restano la pietra miliare. Continueremo a lavorare su tutti questi aspetti e abbiamo avuto diversi contatiti con i vari leader europei. Ci si vedrà nelle prossime settimane per finalizzare i punti finali dell’accordo”.

“Nell’ambito del processo per il raggiungimento di una pace giusta e duratura in Ucraina, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha partecipato, questo pomeriggio, insieme ad altri leader, a una telefonata con il Presidente Zelensky alla vigilia del suo incontro con il Presidente Trump”. Lo rende noto Palazzo Chigi, sottolineando che “nel corso della conversazione, il Presidente Meloni ha condiviso e ribadito l’importanza, mai come in questo momento, di mantenere l’unità di vedute tra partner europei, Ucraina e Stati Uniti per porre fine a quasi quattro anni di conflitto. Solo attraverso questa solida unità di vedute la Russia può essere posta di fronte alle proprie responsabilità e spinta a dimostrare una reale disponibilità a sedere al tavolo dei negoziati”.

“La Russia apprezza gli sforzi del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e del suo team per raggiungere un accordo di pace. Ci impegniamo a continuare a collaborare con i negoziatori americani per elaborare accordi duraturi che affrontino le cause profonde del conflitto. Ma vediamo che il regime di Zelensky e i suoi curatori europei non sono pronti a impegnarsi in colloqui costruttivi. Kiev persiste nei suoi tentativi di cambiare la situazione in prima linea, dove l’esercito russo detiene saldamente l’iniziativa. Questo regime terrorizza i civili prendendo di mira le infrastrutture civili del nostro Paese con i suoi atti di sabotaggio”. Lo ha detto all’agenzia Tass il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov.

“Nel frattempo, quasi tutti i Paesi europei, con poche eccezioni, hanno inondato il regime di Kiev di denaro e armi. Sognano che l’economia russa crolli sotto la pressione delle loro sanzioni. Dopo l’ascesa al potere di una nuova amministrazione negli Stati Uniti, l’Europa e l’Unione Europea sono emerse come i principali ostacoli alla pace. Non nascondono il fatto che si stanno preparando a combattere con la Russia sul campo di battaglia”, ha aggiunto Lavrov ricordando “il tentativo di costringere l’Unione Europea ad approvare la decisione di consegnare le riserve valutarie russe al regime di Vladimir Zelensky. Questo tentativo è fallito. Naturalmente, Bruxelles e altre capitali europee non potevano non notare gli scandali di corruzione in Ucraina, anche se questi scandali non hanno impedito loro di usare il regime di Kiev come ariete contro la Russia. Pertanto, in questo caso particolare, gli occhi dell’Occidente sono ben chiusi, come si dice”. (foto Italpress)