Open Arms, definitiva l’assoluzione per il vicepremier Salvini: Cassazione rigetta ricorso

E’definitiva l’assoluzione per il vicepremier Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio per la vicenda Open Arms.
Lo hanno deciso i giudici della quinta sezione della Cassazione che hanno rigettato il ricorso per saltum presentato dalla Procura di Palermo dopo l’assoluzione di primo grado. La quinta sezione penale della Suprema Corte era chiamata a vagliare proprio il ricorso “per saltum” presentato dai pm palermitani direttamente in Cassazione contro la sentenza con cui il tribunale di Palermo, nel dicembre 2024, ha assolto Salvini, con la formula “perché il fatto non sussiste”, dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio.
La vicenda è quella dello sbarco negato a 147 persone migranti, tra cui molti minori, soccorsi dalla ong Open Arms nel corso di tre salvataggi nell’agosto 2019, quando l’attuale ministro dei Trasporti rivestiva l’incarico di ministro dell’Interno.
“Difendere i confini non è reato”. Lo scrive su X il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, commentando l’assoluzione definitiva, decisa dalla quinta sezione penale della Cassazione, rigettando il ricorso presentato dalla procura di Palermo nell’ambito del processo Open Arms. Salvini pubblica una foto che lo ritrae con la scritta “Assolto”. In un altro post su X Salvini ribadisce: “Cinque anni di processo: difendere i confini non è reato”.
