Arriva la “televisita” per ottenere il certificato di malattia: tutte le novità

visita medica medico

La sanità italiana entra in una nuova era digitale con novità che cambieranno la vita a milioni di cittadini. La pubblicazione del nuovo disegno di legge sulle semplificazioni, comparso in Gazzetta Ufficiale, segna un punto di svolta per l’intero sistema sanitario nazionale. Una delle innovazioni più attese riguarda il certificato di malattia tramite televisita, una procedura che permetterà ai lavoratori impossibilitati a spostarsi di ottenere la certificazione senza recarsi nello studio del medico. Una misura considerata essenziale soprattutto in un Paese in cui la digitalizzazione dei servizi pubblici è diventata una priorità urgente.

Secondo gli ultimi dati ufficiali dell’Inps, nei primi sei mesi del 2025 sono stati trasmessi oltre 16,5 milioni di certificati medici, con un incremento percentuale significativo rispetto all’anno precedente. Una mole di lavoro enorme che grava soprattutto sui medici di famiglia, oggi costretti a gestire quotidianamente procedure burocratiche che sottraggono tempo all’attività clinica. Per questo motivo la Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) aveva richiesto da tempo una svolta concreta.

La telemedicina, già sperimentata durante l’emergenza Covid, torna ora al centro del dibattito come strumento efficace per snellire i processi e migliorare la gestione territoriale delle cure. La visita a distanza sarà finalmente equiparata alla visita in presenza, pur mantenendo tutte le garanzie e i controlli previsti dalla normativa vigente. Un passo fondamentale verso una sanità più moderna, sostenibile ed efficiente.

Nonostante l’entrata in vigore formale sia prevista per il 18 dicembre, la telecertificazione non diventerà immediatamente operativa. È infatti necessario un accordo in Conferenza Stato-Regioni che definisca con precisione i criteri, i casi applicabili e le modalità tecniche di svolgimento. Fino a quel momento resteranno in vigore le regole tradizionali, con obbligo di visita ambulatoriale o domiciliare.

Quando sarà possibile ottenere il certificato via televisita

La Fimmg ha già dichiarato la propria disponibilità a collaborare con le istituzioni nella definizione del quadro operativo, forte dell’esperienza accumulata durante gli anni della pandemia. Il mantenimento delle tutele contro gli abusi resta comunque un pilastro della riforma: le sanzioni previste per certificazioni false continueranno ad applicarsi in modo identico anche ai certificati rilasciati tramite strumenti digitali.

Le visite fiscali, altro elemento fondamentale del sistema di controllo, proseguiranno con le stesse modalità già in vigore. Nel primo trimestre del 2025 ne sono state effettuate circa 223mila, con un lieve calo complessivo rispetto all’anno precedente ma con una crescita significativa nel settore pubblico. L’obiettivo dichiarato è garantire rigore, trasparenza e affidabilità, senza rinunciare ai vantaggi della digitalizzazione.

Ricette valide dodici mesi: la semplificazione per i pazienti cronici

L’altra grande innovazione introdotta dal disegno di legge riguarda le prescrizioni farmaceutiche per le patologie croniche. Una delle modifiche più importanti prevede la possibilità per i medici di famiglia di emettere ricette con validità fino a dodici mesi, riducendo drasticamente gli accessi ripetuti negli ambulatori e alleggerendo la gestione delle terapie continuative. Una svolta fondamentale per milioni di pazienti che convivono con condizioni di lunga durata.

Anche in questo caso, tuttavia, sarà necessario attendere un decreto attuativo del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia, che dovrà definire con precisione come applicare la normativa senza generare costi aggiuntivi per la spesa pubblica. Una volta completato l’iter, la ricetta indicherà il numero di confezioni ritirabili nell’arco dell’anno, con dispensazioni mensili controllate e comunicate al medico curante dal farmacista.

Il medico manterrà inoltre la possibilità di sospendere o modificare la terapia qualora emergano problemi di aderenza, effetti collaterali o necessità di aggiustamento clinico. Un altro vantaggio concreto della riforma riguarda la possibilità di ottenere i farmaci presentando la documentazione di dimissione ospedaliera o il referto del pronto soccorso, una semplificazione preziosa soprattutto durante i periodi festivi.