Open Arms, “dubbi” della procura della Cassazione sul ricorso contro l’assoluzione di Salvini

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La Procura generale della Cassazione ha depositato una memoria di 46 pagine che, pur senza contenere ancora una richiesta formale, sembra anticipare il rigetto del ricorso presentato dai pm di Palermo direttamente in Cassazione contro l’assoluzione del ministro Matteo Salvini nella vicenda della nave della Ong spagnola Open Arms.

Secondo i giudici di primo grado “il divieto di ingresso di Salvini era illegittimo, ma assegnazione porto sicuro spettava alla Spagna”. Nell’atto di impugnazione i pm palermitani avevano scritto che la sentenza è “manifestamente viziata per l’inosservanza di quella serie di norme integratrici, quali quelle sulla libertà personale e le Convenzioni sottoscritte dall’Italia per il soccorso in mare di cui il Tribunale avrebbe dovuto tenere conto nell’applicazione della legge penale”.

“Dimostrare la sussistenza dei reati”

Secondo quanto riportato dall’ansa, il procuratore generale illustrerà le proprie argomentazioni nell’udienza fissata per l’11 dicembre, ma dalla lettura della memoria emerge un orientamento chiaro: i magistrati di legittimità ritengono che il ricorso della procura siciliana presenti un deficit probatorio significativo e non dimostri la sussistenza degli elementi costitutivi dei reati contestati, sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. “Prendo atto con soddisfazione che la Procura generale ha sostenuto che non sussistono i reati”, ha commentato il vicepremier Matteo Salvini.

A luglio, la pubblica accusa di Palermo aveva deciso di bypassare il grado d’appello e presentare un ricorso per “saltum”, rivolgendosi direttamente alla Cassazione e sostenendo che nell’assoluzione di primo grado fossero appunto presenti violazioni di legge e errori di interpretazione normativa. Un elemento centrale su cui punta la Procura è la decisione delle Sezioni unite civili della Cassazione che a febbraio aveva condannato il governo a risarcire uno dei migranti bloccati sulla nave della Guardia costiera Diciotti, l’estate precedente a quella del caso Open Arms.