Riceveva le quote e apriva conti di gioco online: arrestato amministratore di condominio a Palermo

soldi (pexels) - teleone.it

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Le attività investigative della Guardia di Finanza di Palermo hanno portato alla luce un presunto sistema fraudolento che avrebbe coinvolto un ex amministratore di condominio, oggi posto agli arresti domiciliari. L’uomo è accusato di aver gestito in modo illecito ingenti somme di denaro appartenenti ai condomini, sfruttando strumenti finanziari e piattaforme digitali per occultare le operazioni. Una vicenda delicata che mette ancora una volta al centro il tema della trasparenza amministrativa.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, trae origine da cinque distinte querele presentate dai rappresentanti legali di alcuni condomini della città. Secondo quanto denunciato, durante la sua gestione l’amministratore avrebbe incassato somme non dovute, creando un divario tra spese dichiarate e spese effettive. Le prime incongruenze riscontrate nei bilanci hanno avviato l’intero procedimento investigativo.

Secondo quanto emerso, tra il 2015 e il 2023 l’indagato avrebbe falsificato documenti e rendiconti, generando un surplus artificiale nelle spese condominiali. Questo denaro extra veniva poi trasferito su rapporti bancari personali o comunque a lui riconducibili. Una tecnica che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata ripetuta sistematicamente nel corso degli anni, senza destare sospetti immediati.

La ricostruzione dei flussi finanziari ha inoltre evidenziato un utilizzo anomalo di carte di credito prepagate. Parte delle somme sottratte sarebbero infatti confluite su carte intestate all’amministratore o al suo coniuge, successivamente impiegate per alimentare due differenti conti di gioco online — uno presso un operatore nazionale e l’altro gestito da una piattaforma maltese. Un passaggio ritenuto dagli investigatori utile ad alimentare una forma di autoriciclaggio.

Provvedimenti e sequestro preventivo

Il gip, accogliendo la richiesta della Procura, ha disposto gli arresti domiciliari per il soggetto coinvolto, ritenendo gravi gli indizi raccolti e attuale il rischio di reiterazione del reato. Contestualmente è stato stabilito il sequestro preventivo di 197.217 euro, cifra considerata il profitto illecito maturato attraverso l’appropriazione indebita.

L’operazione condotta dalla Guardia di Finanza del Comando provinciale di Palermo segna un ulteriore passo avanti nel contrasto ai reati contro il patrimonio e nel monitoraggio delle attività di gestione condominiale, un settore spesso vulnerabile a irregolarità amministrative e mancanza di controlli interni. Le famiglie coinvolte, molte delle quali residenti in più complessi della città, hanno espresso sollievo dopo i primi riscontri delle indagini, sperando ora in un recupero dei fondi e in una maggiore tutela futura.