Ucraina-Russia: si lavora a un accordo che prevede il riconoscimento dei territori a Mosca

Nuovo scenario diplomatico quello che si apre sulla guerra in Ucraina, con la situazione sul fronte internazionale che cambia rapidamente e, secondo diverse fonti, gli Stati Uniti avrebbero presentato a Kiev un articolato programma per raggiungere una possibile fine del conflitto. Il piano, composto da 28 punti, rappresenta uno dei tentativi più concreti degli ultimi mesi per fermare una guerra che dura ormai da oltre 1.366 giorni. Al centro delle proposte ci sarebbe il riconoscimento dei territori oggi controllati da Mosca, un tema che divide e crea tensioni politiche in Europa e nel mondo.
Tra gli elementi più delicati del piano emergono la cessione del Donbass alla Russia e il congelamento delle linee attuali nelle regioni di Kherson e Zaporizhzhia. Gli Stati Uniti ipotizzano anche una serie di “garanzie di sicurezza” da parte dei Paesi Nato per impedire nuove aggressioni future. La bozza prevede inoltre che la Crimea e il Donbass siano riconosciuti come territori russi, una condizione che cambierebbe profondamente gli equilibri geopolitici dell’Europa orientale.
Secondo diversi media ucraini, il piano non soddisferebbe Kiev. Le proposte includono anche un dimezzamento delle forze armate ucraine, la rinuncia a sistemi d’arma a lungo raggio e l’introduzione del russo come lingua ufficiale dello Stato, insieme allo status ufficiale della Chiesa ortodossa russa. Un pacchetto che, secondo le fonti, ridurrebbe drasticamente l’autonomia politica e militare dell’Ucraina.
Gli attacchi sul territorio ucraino, intanto, continuano con intensità. Le ultime incursioni russe, avvenute con droni e missili, hanno colpito la città di Ternopil causando almeno 25 vittime, tra cui due bambini, e decine di feriti. Un quadro che rende ancora più urgente, secondo gli osservatori, una possibile soluzione diplomatica.
LE reazioni internazionali e le tensioni crescenti
Le reazioni da parte dei Paesi Nato non si sono fatte attendere. La Gran Bretagna ha individuato una nave spia russa, la Yantar, vicino alle proprie acque territoriali a nord della Scozia, aumentando i timori per operazioni sospette lungo le reti sottomarine. Allo stesso tempo, Polonia e Romania hanno fatto decollare i loro jet militari dopo una nuova incursione di droni, mentre Varsavia ha temporaneamente chiuso gli aeroporti di Rzeszow e Lublino.
In un contesto sempre più complesso, gli Stati Uniti hanno approvato nuove forniture militari per l’Ucraina, dal valore di 105 milioni di dollari. Kiev ha recentemente utilizzato i sistemi Atacms con successo, colpendo strutture militari sul territorio russo, grazie a vettori con una gittata di 300 chilometri. Un’azione che mostra come, nonostante le pressioni diplomatiche, il conflitto resti altamente operativo e imprevedibile.
Il ruolo di Washington e il messaggio di Trump
Un altro elemento che sta facendo discutere è la posizione dell’ex presidente Donald Trump. Secondo quanto riportato, Trump avrebbe detto a Putin di voler “risolvere la sua cavolo di guerra”, un’espressione che ha fatto il giro dei media internazionali e che potrebbe influenzare i futuri equilibri diplomatici. Il peso politico degli Stati Uniti rimane centrale e la proposta americana sembra confermare la volontà di chiudere il conflitto anche al prezzo di concessioni molto pesanti per Kiev.
