Lo scambia per l’amante della moglie e lo aggredisce brutalmente con un martello: un fermo a Frosinone

carabinieri notte

UN dirigente d’azienda di 46 anni, originario di Milano, è finito al centro di un’aggressione brutale scatenata da un “presunto” equivoco sentimentale. L’uomo, in città per far visita a dei familiari, si è ritrovato vittima di un attacco inatteso mentre stava scendendo dalla propria auto. Il gesto, tanto improvviso quanto feroce, ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, che ora stanno ricostruendo tutti i dettagli della vicenda. L’aggressore, convinto che il manager fosse l’amante della propria moglie, avrebbe perso completamente il controllo. Un errore di identità che ha generato una spirale di violenza del tutto ingiustificata. E le tesrimonianze raccontano la totale estraneità del 46enne ai fatti.

La dinamica, secondo i primi accertamenti, ha avuto inizio quando il manager è stato chiamato più volte con un nome che non gli apparteneva. Una scena concitata, carica di tensione, nella quale l’uomo non ha avuto nemmeno il tempo di capire cosa stesse accadendo. L’aggressore avrebbe urlato insistentemente domande e accuse, convinto della presenza della moglie accanto al manager. L’episodio, oltre a causare il danneggiamento dell’auto, ha procurato lesioni dirette al malcapitato, tra cui frammenti di vetro conficcati in un occhio.

Il martello da carpentiere utilizzato dall’aggressore era lungo circa sessanta centimetri e ha colpito ripetutamente carrozzeria e parabrezza con una violenza tale da frantumare il vetro. I colpi hanno causato la dispersione di schegge che sono penetrate nell’occhio sinistro della vittima. Nonostante il dolore e lo shock, il 46enne ha tentato di mettersi in salvo inserendo la retromarcia e cercando una via di fuga.

L’episodio si è consumato in pochissimi secondi, ma ha lasciato segni profondi. I frammenti di vetro hanno reso necessario un intervento immediato dei sanitari. Il dirigente, una volta raggiunto il Pronto Soccorso di Frosinone, è stato sottoposto alla rimozione delle schegge e alle cure necessarie. Fortunatamente le sue condizioni non sono considerate gravi: la prognosi è di quindici giorni. L’uomo ha ribadito ai carabinieri di non conoscere minimamente l’aggressore e di essere rimasto completamente spiazzato da quanto accaduto.

La scena raccontata dalla vittima

“Ho parcheggiato e stavo raccogliendo le mie cose, ma appena ho aperto la portiera ho sentito un uomo gridare”, ha riportato il manager a Il Messaggero. L’uomo avrebbe inizialmente pensato a una rapina, poi ha sentito la voce dell’aggressore urlare: “Stefano, scendi! Daniela è con te?”. Un dialogo surreale che testimonia la confusione e la drammaticità dell’episodio. Nel tentativo di allontanarsi, la vittima ha visto l’uomo lanciarsi persino sul cofano dell’auto, rendendo ogni manovra ancora più pericolosa.

“Mi sono ritrovato quell’uomo davanti all’improvviso”, ha raccontato ancora il dirigente. Il tentativo di ripartire rapidamente, evitando di metterlo sotto, ha complicato ulteriormente la situazione. Le verifiche sulla vettura gravemente danneggiata stanno continuando, mentre la vittima ha confermato più volte di non aver mai visto l’aggressore prima di quel momento.

L’intervento dei carabinieri e le indagini

Dopo la denuncia presentata dal manager, i carabinieri hanno avviato immediatamente le ricerche dell’uomo, riuscendo a identificarlo nel giro di poche ore. Si tratta di un italiano residente nella zona, ora accusato di lesioni personali e danneggiamento aggravato. Le indagini stanno proseguendo per capire se l’aggressore avesse premeditato il gesto o se la reazione sia stata frutto di un impulso di cieca gelosia.