Altra morte sospetta all’ospedale “Papardo” di Messina: sequestrati documenti, indagini al via

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Un nuovo caso sanitario accende i riflettori sull’ospedale Papardo di Messina. L’attenzione torna a concentrarsi sul nosocomio messinese dopo il decesso di una donna di 90 anni, avvenuto nei giorni scorsi nel reparto di Ematologia. La vicenda si inserisce in un contesto già delicato per la struttura ospedaliera. La famiglia della paziente ha infatti presentato un esposto formale, chiedendo chiarimenti sulle reali cause della morte e sollevando dubbi che hanno richiesto l’intervento immediato della Procura.

Secondo quanto trapelato, gli inquirenti hanno deciso di sequestrare la salma, misura necessaria per preservare ogni possibile elemento utile alle verifiche. A guidare le prime fasi dell’inchiesta sono i carabinieri, incaricati di acquisire in modo dettagliato tutta la documentazione clinica, cartelle, terapie somministrate e referti del ricovero.

Al momento, nonostante l’attenzione crescente, non è stata ancora disposta l’autopsia. Una decisione che potrebbe arrivare nel giro di poche ore, qualora gli inquirenti ritenessero necessario ricorrere all’esame necroscopico per dissipare ogni dubbio. Nel frattempo, restano aperte tutte le ipotesi: dalla possibile negligenza sanitaria alla presenza di fattori esterni non ancora chiariti, fino alla possibilità di una completa archiviazione del caso.

La delicatezza della situazione è amplificata dal fatto che l’ospedale Papardo è già al centro di un’altra indagine riguardante la Cardiochirurgia, avviata un anno fa e tuttora in corso. Un contesto complesso che alimenta l’interesse dei cittadini, sempre più sensibili ai temi legati alla sicurezza sanitaria e alla qualità delle cure ospedaliere.

La richiesta dei familiari e l’avvio dell’inchiesta

La famiglia della 90enne ha deciso di presentare l’esposto dopo aver rilevato alcune incongruenze nell’evoluzione clinica del ricovero. Secondo i parenti, la donna avrebbe mostrato condizioni altalenanti che meritavano ulteriori approfondimenti. Da qui la volontà di fare chiarezza. Gli investigatori, recependo la segnalazione, hanno immediatamente predisposto gli atti necessari. L’acquisizione della documentazione medica rappresenta un passaggio chiave, perché consentirà di ricostruire in modo dettagliato la storia clinica della paziente, valutando terapie, trattamenti, eventuali complicanze e tempistiche precise degli interventi sanitari. Un percorso che la Procura vuole condurre con accuratezza per garantire trasparenza e tutela.

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