ULTIM’ORA: banca famosissima taglia fuori molti italiani | Senza questo non potrai fare più operazioni

Interno della banca - foto (C) Teleone.it

Interno della banca - foto (C) Teleone.it

Come cambia (ancora una volta) il modo in cui milioni di italiani gestiscono il proprio denaro: una novità che riguardail settore bancario 

ANche per quel che riguarda la tecnologia finanziaria, la rivoluzione digitale ha compiuto passi da gigante, trasformando lo smartphone nel principale strumento di accesso ai servizi bancari. Con pochi tocchi sullo schermo, è oggi possibile verificare il saldo, effettuare bonifici o richiedere un prestito. Un tempo attività riservate agli sportelli, ora si svolgono comodamente da casa o durante un viaggio. Questo cambiamento ha reso la gestione del denaro più semplice, ma anche più sicura e personalizzabile.

Le app di home banking e internet banking hanno semplificato la vita dei clienti, offrendo un controllo costante delle proprie finanze. Le piattaforme bancarie digitali garantiscono oggi sistemi di sicurezza avanzati, come l’autenticazione a due fattori, il riconoscimento facciale e le notifiche in tempo reale. Tutti strumenti pensati per ridurre i rischi di frode e aumentare la fiducia dei clienti nel mondo digitale.

La pandemia ha accelerato ulteriormente questa transizione. Con le filiali fisiche sempre meno frequentate, la banca digitale è diventata un punto di riferimento imprescindibile. Ogni istituto, da Intesa Sanpaolo a Unicredit, ha investito in modo massiccio per garantire un’esperienza fluida e sicura, spingendo milioni di italiani a preferire il canale digitale rispetto a quello tradizionale. E ora, una nuova fase è pronta a iniziare.

Intesa Sanpaolo, uno dei principali gruppi bancari italiani, si prepara infatti a una rivoluzione tecnologica che cambierà l’accesso alla sua app ufficiale. La novità riguarda proprio la compatibilità con i dispositivi mobili e avrà effetti diretti su una larga fetta di utenti.

Il ruolo chiave degli smartphone

Oggi, lo smartphone è molto più di un mezzo di comunicazione: è il centro operativo delle nostre finanze. Pagamenti contactless, bonifici immediati, investimenti, assicurazioni: tutto passa per le app bancarie, sempre più integrate e intelligenti. L’obiettivo è chiaro: unire praticità e sicurezza in un’unica piattaforma digitale.

Tuttavia, questa evoluzione non può prescindere dal progresso tecnologico dei dispositivi. Gli smartphone più vecchi, infatti, non garantiscono più gli standard di sicurezza necessari per proteggere dati e transazioni. Per questo motivo, Intesa Sanpaolo ha annunciato un importante aggiornamento che cambierà le regole del gioco.

Risparmi banca (foto lagazzettadelserchio.it) - teleone.it
Risparmi banca (foto lagazzettadelserchio.it) – teleone.it

Ecco la banca che dice addio al “vecchio”

A partire da dicembre 2025, l’app di Intesa Sanpaolo non sarà più disponibile per gli utenti che utilizzano dispositivi con sistema operativo Android 8. Si tratta di una prima fase di una più ampia transizione che si concluderà nel marzo 2026, quando verranno esclusi anche i sistemi Android 9 e 10 e iOS 13 e 14. Una decisione che, se da un lato può creare disagi, dall’altro rappresenta un passo avanti in termini di sicurezza e performance.

Le nuove versioni dell’applicazione richiederanno almeno 6 GB di memoria RAM e la presenza del Google Play Store per poter funzionare correttamente. Chi possiede dispositivi non aggiornati dovrà dunque sostituirli o scegliere alternative come il servizio O-Key SMS, disponibile a un costo annuale di 10 euro più il prezzo dei singoli messaggi. Una soluzione meno moderna, ma comunque efficace per chi desidera continuare ad accedere al proprio conto senza cambiare telefono. In prospettiva, la mossa di Intesa Sanpaolo mira a garantire maggiore stabilità, protezione dei dati e velocità di utilizzo. L’obiettivo è quello di offrire un’app bancaria sempre più sicura, affidabile e pronta alle sfide del futuro digitale. Un segnale forte che conferma come la digitalizzazione del settore bancario non sia solo una tendenza, ma una necessità concreta per tutelare utenti e istituti.