CHIAMATE MUTE: resti in mutande se rispondi | Come capire dai prefissi che si tratta di una truffa

cellulari hacker - foto (C) Mediaoneonline.it
Occhio a come si evolvono le truffe telefoniche, e non solo: dalle chiamate a veri e propri raggiri digitali poco conosciuti
Soprattutto negli ultimi mesi, in Italia si è registrato un vero e proprio boom di truffe telefoniche. I truffatori non si limitano più a fingere operatori di compagnie telefoniche o di banche: oggi utilizzano tecniche sempre più sofisticate, rese possibili dall’uso dell’intelligenza artificiale. Il fenomeno, già noto con gli SMS truffa inviati a nome di presunte banche, si è spostato ora verso le chiamate registrate o addirittura chiamate mute, nelle quali all’altro capo del telefono non risponde nessuno, ma dietro si nasconde un sistema ben più subdolo.
Queste telefonate, spesso presentate come “offerte imperdibili” o “promozioni esclusive”, invitano a richiamare un numero lasciato nella segreteria o nel messaggio registrato. Una volta ricontattato, però, il malcapitato si trova intrappolato in un meccanismo truffaldino che può condurre alla sottrazione di denaro o dati sensibili. In molti casi, le vittime sono anziani, facilmente suggestionabili da voci apparentemente gentili o da offerte di servizi gratuiti che in realtà nascondono costi elevatissimi o abbonamenti non richiesti.
Le cosiddette chiamate mute erano già note da anni, ma nel 2025 hanno assunto una dimensione completamente diversa. Gli esperti spiegano che dietro queste chiamate si nasconde una tecnologia avanzata capace di registrare brevi campioni vocali come “Pronto?” o “Chi è?”. Questi frammenti vengono poi utilizzati per clonare la voce della vittima e creare truffe ancora più credibili. È il nuovo volto del vishing, una forma di frode vocale che sfrutta la manipolazione della voce umana per ingannare parenti, amici o persino impiegati bancari.
Un altro elemento preoccupante è la rapidità di diffusione di questi sistemi. Oggi non servono più programmi complessi: bastano pochi secondi di audio e strumenti IA accessibili a chiunque per generare una copia realistica della voce. Una volta ottenuto il campione, i criminali possono far partire telefonate in cui fingono di essere un familiare in difficoltà, chiedendo soldi con urgenza o spingendo a fornire dati bancari.
Quando la voce diventa una vera e propria arma
Secondo un report di Bitdefender, una delle aziende leader nel settore della cybersecurity, le truffe più diffuse in questo periodo riguardano telefonate in cui un genitore riceve la voce, apparentemente reale, del proprio figlio. “Papà, mi è successo un incidente, ho bisogno subito di soldi”, è una delle frasi più comuni. Il tono, la voce, l’urgenza: tutto sembra autentico. E in pochi secondi, la paura prende il sopravvento sulla ragione.
I cybercriminali sfruttano l’emotività delle persone, colpendo nei momenti di vulnerabilità. Tecniche di ingegneria sociale vengono usate per manipolare la vittima, spingendola a compiere azioni impulsive. Alcuni truffatori si fingono perfino membri delle forze dell’ordine, dirigenti d’azienda o impiegati bancari per conferire maggiore credibilità alla truffa. Il consiglio principale degli esperti è sempre lo stesso: mantenere la calma e verificare la veridicità della telefonata prima di compiere qualsiasi azione.

IA contro IA: la tecnologia che difende dagli inganni
Ma non tutto è perduto. Se da una parte l’intelligenza artificiale viene utilizzata dai truffatori, dall’altra esistono strumenti che sfruttano la stessa tecnologia per difendere gli utenti. Bitdefender, ad esempio, ha sviluppato Scamio, un assistente digitale gratuito che aiuta a riconoscere in tempo reale messaggi o chiamate sospette. L’utente può segnalare un numero, un messaggio o un’e-mail, e l’IA fornisce in pochi istanti un’analisi dei rischi e dei possibili segnali di truffa. Naturalmente nessun sistema è infallibile, ma questi strumenti rappresentano un importante passo avanti nella prevenzione. L’aumento delle minacce informatiche richiede oggi una maggiore consapevolezza digitale: imparare a diffidare delle offerte troppo vantaggiose, non rispondere a numeri sconosciuti e, soprattutto, non fornire mai informazioni personali al telefono. La regola d’oro è semplice: se qualcosa sembra troppo bello per essere vero, probabilmente non lo è.
Le chiamate mute, le voci clonate e le false urgenze sono solo alcune delle nuove frontiere delle truffe del 2025. In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale può replicare suoni e parole in modo realistico, la prima difesa rimane sempre la stessa: la prudenza. Perché anche nel mondo digitale, la truffa più efficace è quella che sfrutta le emozioni umane.
