Sparatoria davanti ad un bar a Capizzi, nel Messinese: ucciso un ragazzo di 16 anni

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Una notte di terrore, l’ennesima, scuote la Sicilia. Succede tutto nel cuore dei Nebrodi. Capizzi, piccolo borgo, è stato travolto da un’ondata di dolore: a perdere la vita è stato Giuseppe Di Dio, un ragazzo di appena 16 anni, vittima di una violenza tanto improvvisa quanto inspiegabile. Quella che doveva essere una serata di svago e amicizia si è trasformata in un incubo.

Secondo le prime ricostruzioni, tutto è accaduto in pochi secondi. Il giovane si trovava in via Roma, nel centro del paese, insieme ad alcuni amici, quando una vettura si è fermata bruscamente davanti al gruppo. Dall’auto è sceso un uomo che, senza dire una parola, ha estratto un’arma e ha aperto il fuoco. Una scena terribile, che ha seminato il panico tra i presenti.

Le urla, la corsa disperata dei ragazzi, il rumore dei colpi di pistola. Giuseppe è stato raggiunto da diversi proiettili ed è crolllato al suolo, privo di vita. Accanto a lui, un coetaneo gravemente ferito, trasportato d’urgenza in ospedale. Le sue condizioni restano critiche, mentre i familiari e gli amici vivono ore di angoscia e preghiera.

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Al via le indagini, analisi delle telecamere

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Mistretta, insieme ai colleghi della stazione locale. L’intera area è stata transennata, e la Procura di Enna ha avviato immediatamente le indagini. Gli investigatori stanno analizzando ogni dettaglio: telecamere di sorveglianza, testimonianze e tracce balistiche.

Le forze dell’ordine, coordinate dal capitano Silvio Imperato, hanno lavorato senza sosta per tutta la notte. Dopo ore di accertamenti, sono stati fermati tre sospettati. L’ipotesi principale è quella di un regolamento di conti, ma non si esclude alcuna pista, compresa quella personale. Le indagini puntano a chiarire le ultime ore di vita del ragazzo, i suoi movimenti e i contatti avuti prima della tragedia.

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