Da segnare subito: questo é il nuovo prefisso delle chiamate truffa | Lo usano per contattarti e raggirarti

cellulari hacker - foto (C) Mediaoneonline.it

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Arrivano ancora parecchie telefoniche con numeri “fantasma” e dall’estero: ecco come è possibile difendersi

Non si fermano mai. Arrivata una nuova ondata di truffe telefoniche che ssta colpendo centinaia di utenti italiani, sfruttando la paura, la disinformazione e la fiducia ingenua di chi, spesso anziano, risponde a chiamate che nascondono pericoli. Dietro quelle voci gentili o quei numeri apparentemente innocui, si nascondono centralini fantasma capaci di ingannare chiunque. Il metodo è sempre lo stesso: un messaggio urgente, un tono allarmato, una richiesta di denaro o di dati personali. E in pochi minuti, la truffa è compiuta.

Molte delle vittime appartengono alle fasce più fragili della popolazione. Capita, ad esempio, che una signora anziana riceva una chiamata in cui qualcuno, con voce agitata, le dice che il figlio ha avuto un incidente e ha bisogno immediato di soldi per l’ospedale. Oppure che un finto operatore bancario avvisi di movimenti sospetti sul conto, chiedendo di “verificare” il numero della carta. Il risultato? Innumerevoli persone finiscono per pagare somme di denaro o per fornire dati sensibili a criminali senza scrupoli.

La sofisticazione di questi call center truffaldini è sorprendente. Le voci registrate, le musiche di attesa e persino i menu automatici simulano perfettamente un vero servizio clienti. In alcuni casi, i truffatori riescono addirittura a far comparire sullo schermo numeri telefonici credibili, appartenenti a banche o enti pubblici. Una tecnologia chiamata “spoofing”, che rende ancora più difficile distinguere una telefonata vera da una falsa.

Le segnalazioni arrivano da ogni parte d’Italia. A Torino, ad esempio, un uomo di 82 anni ha raccontato di aver versato 1.500 euro convinto di aiutare il nipote, mentre a Palermo una coppia ha ricevuto più di dieci chiamate in un solo giorno da presunti tecnici del gas che chiedevano un pagamento urgente. Tutto questo dimostra che il fenomeno non è più sporadico, ma una rete criminale ben organizzata e in continua evoluzione.

Il nuovo prefisso delle “chiamate truffa”

Si apre un nuovo capitolo nel vasto mondo delle truffe telefoniche. Dopo le frodi provenienti da Spagna, Francia e Paesi Bassi, ora gli utenti italiani segnalano un’ondata di chiamate sospette con prefisso internazionale +30, cioè dalla Grecia. Le telefonate durano pochi secondi, a volte sono completamente mute, e l’obiettivo è uno solo: spingere l’utente a richiamare.

Questo meccanismo è conosciuto come truffa del Wangiri, termine giapponese che significa “un solo squillo”. L’utente riceve una chiamata che si interrompe subito e, credendo che si tratti di un contatto reale, richiama. In quel momento, però, scatta la trappola: la linea è a pagamento, con tariffe internazionali altissime, e la vittima si ritrova con addebiti pesanti sulla bolletta.

Mercato degli smartphone cellulari - foto (C) Teleone.it
Smartphone, cellulari – foto (C) Teleone.it

Come difendersi e riconoscere i numeri sospetti

La prima regola d’oro è semplice: non rispondere mai a numeri sconosciuti, soprattutto se iniziano con prefissi internazionali o se non si aspettano chiamate dall’estero. Se la chiamata si interrompe dopo un solo squillo, evitare categoricamente di richiamare. Spesso è proprio quella la strategia usata per attirare la vittima nella rete. Se invece si riceve una telefonata “reale”, con qualcuno dall’altra parte che chiede denaro o dati, è fondamentale non fornire mai informazioni personali. Nessuna banca o istituzione seria chiede codici o numeri di carte via telefono. In caso di dubbio, meglio riagganciare e contattare direttamente l’ente tramite i canali ufficiali.

È anche importante segnalare i numeri sospetti alle autorità competenti o al proprio gestore telefonico, che può bloccarli. Gli smartphone moderni dispongono di filtri anti-spam e funzioni di blocco automatico che aiutano a limitare i rischi. Un piccolo gesto che può fare una grande differenza nella protezione dei dati personali. Le truffe telefoniche, insomma, si evolvono di pari passo con la tecnologia. E se la voce all’altro capo del telefono sembra reale, non significa che lo sia. La prudenza è l’arma più efficace per difendersi da questi criminali digitali, che ogni giorno escogitano nuovi modi per colpire chi abbassa la guardia.