ULTIM’ORA – Avviso alle famiglie italiane: questi bonifici tra parenti sono sotto controllo

Disperazione al bancomat - foto (C) Teleone.it
Trasferire denaro tra familiari è una pratica comune, ma non sempre è priva di conseguenze fiscali: ecco alcune importanti regole
Negli ultimi anni, il controllo sui conti correnti da parte dell’Agenzia delle Entrate è diventato sempre più attento. Molti cittadini si trovano, spesso senza volerlo, al centro di verifiche fiscali per operazioni effettuate in buona fede. Pensiamo, ad esempio, a un uomo che deve partire per lavoro o che si trova momentaneamente senza reddito: decide di inviare una somma di denaro sul conto della moglie per coprire le spese familiari. Un gesto semplice, di fiducia e necessità quotidiana. Tuttavia, anche in questi casi, è fondamentale sapere come muoversi per evitare interpretazioni sbagliate da parte del Fisco.
Le banche si limitano a eseguire i movimenti richiesti dal cliente: l’istituto di credito non entra nel merito della motivazione di un bonifico, a meno che non emergano elementi di sospetto legati a reati finanziari. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate può intervenire successivamente per verificare la natura del trasferimento. È qui che molti cittadini rischiano di incappare in spiacevoli sorprese. Anche un gesto d’amore o di aiuto economico può essere frainteso come un reddito non dichiarato se non accompagnato da una corretta documentazione.
Fare un bonifico al proprio coniuge, ai genitori o ai figli è perfettamente lecito, ma occorre che la causale del versamento sia chiara e veritiera. Ad esempio, scrivere “aiuto economico familiare” o “prestito infruttifero tra coniugi” può già evitare molti dubbi. L’errore più comune è quello di effettuare trasferimenti senza indicare alcuna spiegazione, lasciando spazio a possibili interpretazioni errate da parte del Fisco.
Non bisogna dimenticare che anche i bonifici fra amici o parenti, seppur leciti, possono attirare l’attenzione dell’amministrazione finanziaria. È quindi essenziale agire con trasparenza, evitando di compiere movimenti che, pur innocenti, potrebbero sembrare sospetti in assenza di giustificazioni plausibili. La regola d’oro rimane quella di indicare una causale chiara e di conservare ogni documento utile che possa provare la natura dell’operazione.
Bonifici tra familiari, ma cosa controlla di preciso il Fisco?
La giurisprudenza italiana riconosce che i trasferimenti di denaro all’interno della famiglia possano essere motivati da ragioni affettive, di solidarietà o di sostegno economico. Tuttavia, non basta dichiarare le buone intenzioni: è necessario poterle dimostrare. L’Agenzia delle Entrate, infatti, può considerare alcuni movimenti bancari come potenziali redditi non dichiarati, specialmente se le somme coinvolte sono rilevanti o frequenti.
Per evitare che un bonifico venga scambiato per un guadagno occulto, è opportuno conservare sempre le prove che giustifichino il trasferimento. Ad esempio, un messaggio o una mail che spieghi la motivazione, oppure una scrittura privata firmata da entrambe le parti, utile soprattutto nel caso di importi elevati. I commercialisti consigliano spesso di usare diciture come “prestito infruttifero per spese domestiche” o “aiuto economico temporaneo”, evitando formule generiche o poco chiare.

Ecco le due cose a cui stare molto attenti
Un trasferimento di denaro tracciabile, corredato da una causale coerente e da una chiara motivazione, non dovrebbe mai destare sospetti. Tuttavia, il principio di trasparenza resta fondamentale: conservare ricevute, bonifici, screenshot di conversazioni e ogni altro documento può evitare lunghi accertamenti. Se poi si parla di donazioni in contanti superiori a 5.000 euro, è necessario registrare l’atto presso l’Agenzia delle Entrate, così da rendere tutto perfettamente legittimo e documentato.
Nel caso di somme più modeste, basta un po’ di attenzione: la chiarezza della causale e la coerenza dei movimenti sono la chiave per evitare problemi. Quando un’operazione è realmente un gesto di aiuto familiare, e non una fonte di reddito, sarà semplice dimostrarlo con la giusta documentazione. Al contrario, versamenti frequenti e non motivati potrebbero far scattare controlli e portare a una tassazione indesiderata. La chiarezza, insomma, è il miglior modo per proteggere sé stessi e la propria tranquillità economica.
