Il caso dell’epidemia di salmonella dai pomodorini siciliani: “Focolaio prolungato”

In Europa è in corso un ‘focolaio transfrontaliero prolungato’ di Salmonella Strathcona che ha provocato diversi casi di intossicazione in 17 Paesi dell’Unione Europea. Le indagini condotte nell’arco di tre anni (2023-2025) hanno costantemente identificato i pomodorini siciliani come probabile fonte di infezione.
Si tratta di quanto comunicato, all’interno di un report appena pubblicato, Ecdc (l’agenzia Ue dedicata alla prevenzione e al controllo delle malattie infettive) ed Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) – come fa sapere il Sole 24 ore – cui, lo scorso settembre, la Commissione europea ha richiesto un aggiornamento della valutazione rapida congiunta dei focolai in corso dal 2023. Secondo i dati diffusi, tra gennaio 2023 e settembre 2025 sono stati confermati 437 casi in Europa, con Italia, Germania e Austria tra i Paesi più colpiti. Contagi segnalati anche nel Regno Unito, in Canada e negli Stati Uniti.
“Eviterei di allarmare – ha commentato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida – cento casi in due anni in tutta Europa e se la traducessimo in percentuale sarebbe una percentuale meno che irrisoria. Al netto di questo, bisogna comunque riuscire a sorvegliare dal punto di vista sanitario questo con degli esperti e lo farà meglio di me il ministro Schillaci”.
Alla notizia ha replicato con fermezza il Consorzio di Tutela della Igp Pomodoro di Pachino, che prende le distanze da qualsiasi coinvolgimento: “Dai nostri associati nessuna segnalazione di salmonella”, dichiara il presidente del Consorzio, Sebastiano Fortunato e aggiunge “se ci fosse una problematica di tale gravità ce ne saremmo certamente accorti, visto che mangiamo il nostro pomodoro ogni giorno”. Il presidente infine tiene a precisare che “non si può non rilevare come gli attacchi al pomodoro italiano si stiano sempre più intensificando, quasi ci fosse una precisa strategia per affossare un prodotto che tutto il mondo ci invidia. Ciò che è certo – conclude – è che siamo ogni giorno schiacciati dalla concorrenza sleale messa in atto da paesi extra Ue che inondano l’Europa di pomodoro a prezzi insostenibili per il sistema lavorativo italiano, con disciplinari che consentono l’uso di fitofarmaci che in Italia sono vietati da decenni”.
