ERRORE BUSTA PAGA OTTOBRE: controllala immediatamente | I datori di lavoro ti devono risarcire

soldi (pexels) - teleone.it

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Milioni di italiani potrebbero aver diritto ad arretrati fino a tre anni e ad aumenti grazie agli assegni familiari: ecco cosa c’è da sapere 

Con l’arrivo dell’autunno e delle ultime settimane dell’anno fiscale, cresce l’attenzione degli italiani verso le dichiarazioni dei redditi e le misure di sostegno introdotte dal governo. Non si tratta solo di un adempimento burocratico, ma di un’occasione reale per ottenere rimborsi e agevolazioni economiche che possono incidere concretamente sul bilancio familiare.

Tra le novità più rilevanti spicca il tema dell’Assegno Unico Universale, una misura nata nel 2022 per semplificare e unificare i precedenti contributi familiari. Questo strumento ha sostituito gran parte dei vecchi assegni al nucleo familiare (ANF), offrendo un aiuto mensile proporzionato al reddito e al numero di figli a carico. Oggi rappresenta una delle principali leve di sostegno per chi ha figli, ma anche un importante strumento per combattere la povertà infantile e sostenere la natalità.

L’Assegno Unico è stato progettato per essere accessibile a tutte le famiglie, indipendentemente dal tipo di contratto o dalla condizione lavorativa: dipendenti, autonomi, disoccupati e persino inoccupati possono richiederlo. Le erogazioni avvengono direttamente sul conto corrente e si modulano in base all’ISEE aggiornato, garantendo maggiore equità e flessibilità.

Accanto a questa misura, la dichiarazione dei redditi offre la possibilità di accedere a detrazioni fiscali legate alle spese sanitarie, scolastiche, per l’affitto o per interventi edilizi. Un ventaglio di opportunità che, se sfruttato correttamente, può far recuperare centinaia di euro a ogni contribuente. Tuttavia, un errore frequente è quello di dimenticare di aggiornare le informazioni sul nucleo familiare o sul proprio stato lavorativo: ed è qui che può nascere la sorpresa nella busta paga di ottobre.

Errore in busta paga: ecco cosa può accadere

Ottobre, infatti, può portare con sé delle sorprese economiche: diversi lavoratori stanno scoprendo che i datori di lavoro, per un errore nei calcoli, potrebbero aver corrisposto importi errati degli assegni familiari. Una svista che, in alcuni casi, può valere fino a 150 euro al mese di differenza, per un totale di tre anni di arretrati da recuperare.

Gli assegni al nucleo familiare (ANF) devono essere calcolati in base ai giorni retribuiti e alla composizione del nucleo comunicata all’INPS. Tuttavia, la recente rivalutazione ISTAT dello 0,8% entrata in vigore da luglio 2025 potrebbe aver modificato le tabelle di riferimento, generando discrepanze nelle somme erogate. Un dettaglio che rischia di passare inosservato ma che può pesare sullo stipendio mensile.

Inps insegna - teleone.it
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E’ possibile recuperare fino a 36 mesi di arretrati

Secondo le disposizioni INPS, i lavoratori hanno diritto al conguaglio retroattivo entro 36 mesi. Ciò significa che, se scopri oggi un errore, puoi chiedere la rettifica delle buste paga fino a tre anni indietro. È quindi fondamentale verificare attentamente il proprio cedolino: la voce “ANF” o “Assegni familiari” deve essere proporzionata ai giorni lavorati e aggiornata alla reale composizione del nucleo. Le variazioni che più spesso generano errori sono: nascite non comunicate, passaggi da tempo pieno a part-time, congedi non retribuiti o figli che hanno perso il requisito di carico. Ogni piccola variazione, se non correttamente segnalata, può generare differenze negli importi erogati. Per questo, è importante agire tempestivamente e formalizzare la segnalazione al datore di lavoro entro pochi giorni dall’uscita della busta paga, allegando la documentazione aggiornata.

Se il datore di lavoro non procede alla correzione, è possibile rivolgersi direttamente all’INPS o a un patronato per richiedere l’intervento ufficiale e il recupero delle somme dovute. Si tratta di una procedura prevista per legge, pensata per tutelare il lavoratore e garantire il corretto riconoscimento di tutti i benefici maturati nel tempo. Un’attenzione particolare deve essere riservata ai casi di famiglie miste o con figli maggiorenni: in queste situazioni, parte degli assegni potrebbe essere ancora dovuta sotto forma di ANF, e non di Assegno Unico. Verificare ogni dettaglio diventa quindi essenziale per non perdere denaro senza accorgersene.