Salti la Bolletta e ti portano via la casa: gli avvocati più esperti spiegano come evitarlo | È 100% legale

I soldi e le bollette - (udicon.org) Teleone.it

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Ma cosa si rischia davvero se non si paga in tempo: i nuovi rischi e l’idea del nuovo disegno di legge 

In tempi di difficoltà economica, molte famiglie italiane si trovano a dover scegliere quali spese affrontare prima. Ma tra tutte, una delle più pericolose da rimandare è quella legata alle bollette di luce, gas e acqua. Non pagare in tempo può infatti innescare una serie di conseguenze che vanno ben oltre la semplice mora o la sospensione temporanea delle forniture.

Quando una bolletta resta insoluta per troppo tempo, i fornitori di energia o i gestori dei servizi idrici possono inviare solleciti di pagamento o addirittura lettere formali da parte di studi legali. In questi casi, non si tratta più di una semplice dimenticanza, ma di un vero e proprio procedimento di recupero crediti che può evolversi rapidamente in un’azione giudiziaria.

Molti italiani sottovalutano il rischio, pensando che basti ignorare qualche sollecito per risolvere la situazione più avanti. In realtà, anche pochi mesi di ritardo possono portare alla sospensione delle utenze, al distacco della corrente o del gas, e nei casi più gravi perfino al pignoramento dei beni. È un problema che colpisce soprattutto chi ha accumulato più bollette non pagate nel tempo.

Negli ultimi mesi, lo Stato ha cercato di sostenere le famiglie più fragili attraverso misure come il Bonus bolletta da 200 euro e agevolazioni per il pagamento dilazionato delle utenze. Tuttavia, queste iniziative non bastano per chi continua a non pagare a lungo termine: in casi estremi, si può arrivare addirittura a perdere la casa.

Il nuovo disegno di legge e i rischi per chi non paga

Secondo una proposta attualmente in discussione al Senato, a firma della Lega, il rapporto tra debitore e creditore potrebbe cambiare radicalmente. Se il testo venisse approvato, un avvocato creditore avrebbe la possibilità di chiedere il pignoramento dei beni del debitore – mobili o immobili – senza dover passare prima dal giudice civile. Un cambiamento che, se attuato, rivoluzionerebbe le modalità di recupero crediti in Italia.

La nuova procedura, che escluderebbe solo i mutui bancari, riguarderebbe qualsiasi tipo di debito: dalle bollette arretrate ai finanziamenti con società private. In pratica, il legale della parte lesa potrebbe agire direttamente contro chi non paga, dando il via al pignoramento di stipendio, conto corrente o persino abitazione principale, se non viene presentato ricorso entro 40 giorni. Oggi, prima che si possa procedere al pignoramento, il creditore deve rivolgersi al giudice civile tramite un avvocato. Il magistrato, dopo aver effettuato alcuni controlli formali sulla documentazione, autorizza o meno la richiesta di restituzione del debito. Si tratta di un filtro fondamentale che serve a garantire la legittimità della procedura e ad evitare abusi o truffe. Con la riforma proposta, invece, questa prima fase verrebbe tagliata: l’avvocato del creditore avrebbe subito la possibilità di avviare il procedimento, lasciando al debitore solo la possibilità di opporsi successivamente. Un meccanismo che, secondo le associazioni dei consumatori, rischia di creare confusione e paura tra i cittadini meno esperti.

Soldi (pexels) - teleone.it
Soldi (pexels) – teleone.it

Le associazioni dei consumatori insorgono

Antonio Tanza, presidente di Adusbef, ha espresso forti perplessità sulla misura, sottolineando che una lettera proveniente da un avvocato creditore potrebbe essere scambiata da molti per un atto ufficiale di un giudice. In tal caso, molte persone potrebbero pagare immediatamente senza sapere di poter fare opposizione, rinunciando di fatto ai propri diritti. Per questo motivo, le associazioni chiedono al governo di inserire una clausola di salvaguardia che garantisca tempi più lunghi per contestare la richiesta di pagamento e una maggiore chiarezza nelle comunicazioni legali. L’obiettivo è quello di evitare che cittadini in difficoltà economica vengano schiacciati da procedure troppo veloci e complesse da comprendere.

Il dibattito rimane acceso: da un lato si vuole rendere più efficace il recupero crediti per aziende e fornitori, dall’altro c’è la necessità di proteggere i consumatori da decisioni che potrebbero compromettere la loro sicurezza economica e abitativa. In attesa della decisione del Senato, l’invito resta uno solo: pagare sempre in tempo le bollette per evitare di finire in un vortice legale difficile da gestire.