EPIDEMIA ALLE PORTE: già milioni di persone a letto | Gli esperti avvisano di stare a casa

influenza febbre letto - foto teleone.it
L’autunno che è arrivato ed i primi veri “allarmi” influenzali: ecco cosa sta accadendo in Italia ma anche all’estero
L’autunno è arrivato, portando con sé il fascino delle giornate più corte e dell’aria… frizzante che segna proprio la fine dell’estate. Ma insieme ai colori caldi e alle passeggiate tra le foglie, torna anche un nemico che ogni anno mette in difficoltà milioni di persone: l’influenza stagionale. In Italia, il clima rimane ancora clemente in molte regioni, ma gli esperti avvertono che è solo questione di tempo prima che scatti l’allarme vero e proprio.
Negli ospedali e negli ambulatori si comincia già a parlare di virus influenzali che circolano in anticipo rispetto al passato. Il ritorno dei bambini a scuola, gli ambienti chiusi e l’aumento dei contatti sociali favoriscono la diffusione di infezioni respiratorie che, come ogni anno, tendono a moltiplicarsi rapidamente. Le famiglie italiane stanno già facendo i conti con i primi raffreddori e febbri improvvise, mentre i medici raccomandano la vaccinazione per le categorie più fragili.
Le previsioni dei virologi indicano che la stagione 2025-2026 potrebbe essere particolarmente intensa, anche a causa delle varianti del virus H3N2 e dei cambiamenti climatici che influenzano la diffusione dei patogeni. L’aumento delle temperature anomale e dei viaggi internazionali sta modificando il comportamento dei virus influenzali, che sembrano comparire sempre più presto e con maggiore forza.
Ma a far riflettere è anche ciò che sta accadendo fuori dall’Italia. In alcuni Paesi asiatici si registra già un incremento allarmante dei contagi, tanto da far temere che l’ondata possa raggiungere l’Europa con anticipo rispetto agli anni precedenti. Proprio in Giappone, infatti, si è verificata una situazione inedita che sta attirando l’attenzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Oltre seimila contagi e più di cento scuole chiuse
Le autorità sanitarie giapponesi hanno dichiarato ufficialmente lo stato di epidemia influenzale dopo aver registrato oltre 6.000 contagi in pochi giorni. Un numero insolito per questo periodo dell’anno, che ha spinto il governo a prendere misure drastiche. Al 10 ottobre, infatti, sono stati segnalati 6.013 casi, e la preoccupazione cresce di giorno in giorno. La rivista scientifica Nature ha riportato che, di norma, i focolai influenzali in Giappone si verificano verso la fine di novembre. Quest’anno, invece, l’aumento dei contagi è iniziato con cinque settimane di anticipo, costringendo oltre 100 scuole a chiudere. Quasi la metà delle 287 persone ricoverate a settembre erano bambini di età pari o inferiore ai 14 anni, segno che i più piccoli rappresentano il principale veicolo di trasmissione del virus.
Secondo gli esperti, il focolaio potrebbe essere legato a un ceppo di influenza A (H3N2), lo stesso che negli ultimi due mesi ha causato un’impennata di contagi in Australia e Nuova Zelanda, proprio al termine del loro inverno. Questa coincidenza fa temere una diffusione più ampia nel resto del mondo con l’arrivo della stagione fredda.

Le possibili cause e la diffusione del virus a livello globale
Il virologo molecolare Vinod Balasubramaniam, della Monash University Malaysia, ha spiegato che l’anticipo della stagione influenzale può essere dovuto a diversi fattori: dal cambiamento climatico all’aumento dei viaggi internazionali, fino alla scarsa esposizione al virus negli ultimi anni, che ha ridotto l’immunità collettiva, soprattutto tra bambini e anziani. Ian Barr, vicedirettore del Centro Collaborativo per la Ricerca sull’Influenza dell’OMS di Melbourne, ha aggiunto che il Giappone non aveva mai registrato un inizio così precoce della stagione influenzale. Anche altri Paesi asiatici, come la Malesia, stanno vivendo la stessa situazione: circa 6.000 studenti sono risultati positivi e molte scuole hanno dovuto chiudere. In Australia e Nuova Zelanda, inoltre, si sono osservati picchi anticipati di contagio legati a più ceppi influenzali, tra cui l’H3N2.
Tutti questi elementi fanno pensare a una stagione influenzale globale anticipata e più aggressiva del solito. Gli esperti invitano i governi europei, Italia compresa, a non sottovalutare i segnali che arrivano dall’Asia e a potenziare da subito le campagne vaccinali, soprattutto nelle scuole e nelle case di riposo. L’obiettivo è quello di prevenire una nuova ondata di ricoveri e garantire la massima protezione alle fasce più vulnerabili della popolazione, riducendo la pressione sul sistema sanitario.
