PAGAMENTI PERICOLOSI: pensaci bene prima di usare i contanti | I controlli sono già partiti

Baule pieno di soldi - foto canva-Teleone.it

Baule pieno di soldi - foto canva-Teleone.it

Cosa è cambiato e cosa cambierà per i pagamenti: ecco come evitare anche i controlli del Fisco 

Così è stato per decenni, e il problema continua a porsi costantemente: l’evasione fiscale, insomma, è sicuramente uno dei problemi più complessi da combattere per lo Stato italiano. Tuttavia, negli ultimi dieci o vent’anni, l’avanzata della informatizzazione dei sistemi bancari e dei pagamenti ha reso molto più difficile eludere i controlli. Ogni transazione lascia ormai una traccia digitale, ogni bonifico o pagamento elettronico può essere verificato in tempo reale, e i controlli incrociati tra banche e Agenzia delle Entrate sono diventati molto più rapidi ed efficienti.

Fino a pochi anni fa, era molto più semplice “muovere” denaro in modo informale o non dichiarato. Oggi, invece, anche piccoli segnali possono far scattare un’attenzione particolare da parte del Fisco: un movimento bancario insolito, un versamento improvviso in contanti, o una spesa anomala rispetto al proprio reddito dichiarato. L’intelligenza artificiale, utilizzata sempre più spesso negli algoritmi fiscali, individua in modo automatico le incongruenze, rendendo i controlli più accurati.

Ciò non significa che non sia possibile conservare del denaro in casa. Avere dei contanti da parte, infatti, resta una pratica legittima e, in alcuni casi, anche utile. Tuttavia, è importante comprendere che grandi movimenti o utilizzi eccessivi di denaro fisico possono insospettire l’amministrazione finanziaria. Tenere somme moderate, destinate a piccole emergenze o imprevisti, è perfettamente legale; ma superati certi limiti, il rischio di finire sotto controllo cresce.

E arriviamo al punto. Perché oggi, con l’attenzione rivolta alla lotta all’evasione fiscale, il Governo ha fissato limiti ben precisi per i pagamenti in contanti. Le operazioni superiori alla soglia prevista devono essere tracciate in modo chiaro e trasparente, utilizzando strumenti elettronici. Questo approccio mira non solo a ridurre il nero, ma anche a favorire un’economia più moderna, digitale e sicura.

Il limite ai contanti nel 2025: cosa sapere

I soldi contanti, nonostante tutto, continuano a essere molto utilizzati dagli italiani. Anche se il mondo economico si sta digitalizzando rapidamente, molti cittadini, specie gli anziani, continuano a preferire la sicurezza tangibile del denaro fisico. In un recente studio, la Banca Centrale Europea ha persino consigliato di mantenere una piccola riserva di contante in casa per situazioni di emergenza: un blackout, l’assenza di rete o un malfunzionamento dei sistemi di pagamento digitali possono rendere il contante indispensabile.

Per il 2025, la soglia massima per i pagamenti in contanti è stata fissata, come vedremo in questo articolo. E il limite, introdotto con il Decreto Aiuti-quater e confermato dalla Legge di Bilancio 2025, rappresenta la cifra oltre la quale è obbligatorio utilizzare metodi di pagamento tracciabili come bonifici bancari, assegni o carte elettroniche. Superare tale soglia può comportare controlli immediati da parte dell’Agenzia delle Entrate, che chiederà di giustificare l’origine del denaro utilizzato.

Smartwatch pagamento pos - foto (C) Teleone.it
Smartwatch pagamento pos – foto (C) Teleone.it

Perché il limite è così importante

Il tetto ai pagamenti in contanti non è un semplice numero: è uno strumento concreto nella lotta al riciclaggio di denaro, all’evasione e alla criminalità economica. Il denaro contante, infatti, non lascia tracce, ed è proprio questa caratteristica che lo rende appetibile per attività illecite. Imporre una soglia significa dunque proteggere il sistema economico e rafforzare la trasparenza.

Ma andiamo alla soglia, che è esattamente di 5000 euro. Chi la supera  rischia sanzioni anche pesanti, proporzionali alla gravità dell’infrazione. Ma, più ancora delle multe, ciò che scoraggia è la possibilità di un controllo fiscale approfondito: il Fisco può indagare sulla provenienza del denaro, chiedere chiarimenti e, nei casi peggiori, avviare accertamenti patrimoniali. È dunque fondamentale mantenere sempre la tracciabilità delle operazioni, per evitare qualsiasi problema futuro. Il futuro, in ogni caso, sembra muoversi verso un’economia sempre più digitale ed oggi dunque basta anche soltanto uno smartphone per effettuare un pagamento sicuro e immediato.