Proseguono le ricerche di Marianna Bello a Favara: l’appello dei familiari

Lanciano un appello i familiari di Marianna Bello, la donna di 38 anni di Favara scomparsa nel caos del violento nubifragio che ha colpito la città nei primi giorni di ottobre. Dopo giorni di silenzio la famiglia continua a chiedere che le operazioni di soccorso e ricerca non vengano interrotte. La città dell’Agrigentino vive con angoscia questa vicenda che ha commosso l’intera comunità locale.
Nella sede dell’associazione venatoria “Il Nibbio”, non lontano dal centro di coordinamento dei soccorsi, si è tenuta una conferenza stampa molto partecipata. Presenti la sorella Flavia Bello, il marito Renato Salamone e l’avvocato Salvatore Cusumano, che hanno rinnovato pubblicamente la richiesta di proseguire le ricerche con ogni mezzo possibile.
“Ringraziamo le istituzioni militari e civili – ha detto l’avvocato Cusumano – in particolare il comando provinciale dei Carabinieri, la Questura di Agrigento, i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile, il sindaco e il presidente di Aica per il supporto fornito”. Ma insieme ai ringraziamenti è arrivato anche un messaggio chiaro e accorato: “Chiediamo al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio, al ministro dell’Interno e al prefetto di non fermare le operazioni. I figli hanno diritto di sapere e di pregare sulla tomba della madre”.
L’appello per la verità e la giustizia
Nel corso della conferenza, l’avvocato Cusumano ha ricordato un precedente del 2016 a Sciacca, quando le ricerche di un allevatore scomparso proseguirono per oltre tre mesi, portando infine al ritrovamento del corpo. “Anche per Marianna – ha aggiunto – chiediamo la stessa determinazione, la stessa costanza, lo stesso rispetto per la vita e per il dolore di chi attende”.
È stato annunciato che la famiglia presenterà un esposto ufficiale per verificare eventuali responsabilità nella gestione delle prime ore successive al nubifragio. “Alcune operazioni – ha commentato il cognato Gaetano Faija – potevano essere avviate subito, e questo avrebbe forse cambiato qualcosa”. Parole amare, che si uniscono alla richiesta di non dimenticare e di continuare a cercare con tutti i mezzi disponibili. La sorella di Marianna, Flavia Bello, ha voluto anche chiarire che “non esiste alcuna raccolta fondi autorizzata”, ringraziando nel contempo l’intera comunità di Favara per la grande solidarietà e la vicinanza dimostrata in questi giorni difficili.
Intanto, le indagini proseguono con l’acquisizione di nuovi filmati di videosorveglianza provenienti da piazza della Libertà, l’ultima zona in cui la donna è stata vista prima di sparire. Gli inquirenti stanno analizzando ogni dettaglio, nella speranza di ricostruire gli ultimi movimenti di Marianna e di trovare finalmente una risposta per la sua famiglia.