Ha detto due volte “sì”: si sposa “contemporaneamente” con due uomini, donna scoperta e denunciata

matrimonio in tre - foto teleone.it
Il caso è venuto alla luce in modo abbastanza casuale: una situazione che ha inevitabilmente portato alla denuncia
A Montecatini Terme, in provincia di Pistoia, un caso desta stupore: una donna è stata denunciata per bigamia dalla polizia dopo che gli investigatori hanno scoperto che risultava sposata con due uomini contemporaneamente. Il caso – riportato dall’agenzia AdnKronos – è venuto fuori in modo quasi casuale.
L’indagine, in particolare, è naa durante la valutazione di una pratica per il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi familiari. La documentazione presentata dalla donna ha infatti sollevato dei dubbi nei funzionari competenti, che hanno deciso di approfondire la vicenda. Da lì è emersa una situazione molto più complessa del previsto, culminata con la scoperta di un secondo matrimonio valido agli effetti civili.
Secondo quanto emerso, la donna, residente ufficialmente in Albania, si era unita in matrimonio nel marzo scorso proprio a Montecatini Terme. Tuttavia, dagli accertamenti effettuati è risultato che era già legalmente sposata con un cittadino italiano dal lontano 2004, anno in cui aveva contratto matrimonio a Milano. Una scoperta che ha reso inevitabile la denuncia penale.
Dopo la conferma del doppio vincolo matrimoniale, le autorità hanno sospeso la pratica relativa al permesso di soggiorno e segnalato il caso alla procura competente. L’episodio ha suscitato anche un forte interesse mediatico, sia per la particolarità della vicenda sia per le implicazioni legali che ne derivano.
La legge italiana sulla bigamia: cosa prevede il codice penale
La bigamia è considerata un reato grave nel nostro ordinamento. L’articolo 556 del Codice Penale Italiano stabilisce che “chiunque, essendo legato da matrimonio avente effetti civili, ne contrae un altro, pur avente effetti civili, è punito con la reclusione da uno a cinque anni”.
La legge non risparmia neppure chi, non essendo coniugato, sposa una persona che risulta già legata da matrimonio civile. In entrambi i casi, la pena è severa e può essere aggravata se il colpevole ha ingannato l’altro coniuge circa il proprio stato civile. Il principio è chiaro: il matrimonio, per essere valido, deve fondarsi sulla verità e sulla libertà dello stato civile di entrambi i partner.
Un caso simbolo e un monito per il futuro
L’episodio di Montecatini Terme rappresenta un precedente importante che potrebbe influenzare altre indagini simili. In un periodo in cui la mobilità internazionale e i matrimoni misti sono sempre più frequenti, le autorità italiane intensificano i controlli per garantire il rispetto delle norme anagrafiche e familiari. Il caso evidenzia l’importanza di una cooperazione tra Stati nella gestione dei registri matrimoniali e delle informazioni civili. Le verifiche incrociate, come quelle effettuate in questa occasione, sono fondamentali per prevenire frodi e situazioni che possano violare la legge o compromettere la fiducia nel sistema amministrativo.
La donna adesso dovrà ora rispondere davanti all’autorità giudiziaria del reato di bigamia. Una vicenda che richiama l’attenzione sull’importanza della trasparenza nei rapporti civili e sull’efficacia dei controlli amministrativi. Montecatini Terme, da tranquilla città termale, si è trovata improvvisamente al centro di un caso che diventerà sicuramente oggetto di discussione anche nei prossimi mesi…