Maria Cristina Gallo, l’ultimo saluto a una donna di cultura e coraggio

Quella di oggi, la giornata dell’ultimo saluto, nella Basilica Cattedrale di Mazara del Vallo, a Maria Cristina Gallo. Insegnante, studiosa e madre, la sua scomparsa ha commosso quanti l’hanno conosciuta e amata per la sua dolcezza e la sua instancabile passione per la cultura. Maria Cristina era laureata in Storia e Filosofia e aveva conseguito anche una laurea in Teologia presso l’Università di Palermo. La sua vita è sempre stata segnata dall’impegno per l’educazione e dalla voglia di trasmettere valori autentici ai giovani. Da alcuni anni insegnava italiano all’Istituto tecnico industriale “R. D’Altavilla” di Mazara del Vallo, dove i suoi studenti la ricordano come una guida attenta e appassionata.
Prima di entrare nel mondo della scuola, aveva collaborato attivamente con la Diocesi di Mazara del Vallo, dove aveva fondato la biblioteca dei bambini “L’isola che non c’è”. Un progetto nato dal desiderio di offrire ai piccoli lettori, italiani e arabi, un luogo d’incontro e di crescita. Un sogno che aveva condiviso con don Vito Impellizzeri, oggi preside della Facoltà Teologica di Sicilia.
La sua vita è stata una testimonianza di amore per la cultura e per la comunità. Col gioco e la lettura riusciva a stimolare la curiosità dei bambini, trasmettendo loro il piacere di scoprire il mondo attraverso le parole. “L’amore che lei nutriva per i libri era grande”, racconta la cugina Annalisa Gallo, con la quale ha condiviso anni di esperienze scout e progetti educativi.
Chi l’ha conosciuta la ricorda come una persona battagliera e determinata, capace di lottare per le cause giuste. “Mi diceva sempre che la battaglia che stava portando avanti non era per sé ma per gli altri. Questa era Maria Cristina, una donna giusta”, ha ricordato ancora Annalisa con commozione.
Il suo esempio continuerà a vivere nei cuori di chi ha condiviso con lei un cammino di fede, cultura e solidarietà. Maria Cristina lascia il marito Giorgio Tranchida, geologo e responsabile della sede Ias-Cnr di Torretta Granitola, e due figli, Vincenzo di 25 anni, agente di Polizia, e un ragazzo di 17 anni ancora studente.