Subway surfing: la sfida social che ha ucciso altre due adolescenti a New York

Una sfida social estrema trasforma un momento di incoscienza in una tragedia che scuote New York e riaccende l’allarme sicurezza. Due giovani ragazze hanno perso la vita a Brooklyn mentre cercavano di “surfare” sul tetto di un treno in corsa. Il drammatico incidente, avvenuto nelle prime ore di sabato sulla linea J della metropolitana, ha sconvolto l’intera comunità newyorkese e rilanciato il dibattito sulle sfide virali che mettono in pericolo la vita degli adolescenti. Le autorità parlano di una “tragedia evitabile” e tornano a chiedere maggiore consapevolezza e responsabilità sui social.
Secondo quanto riportato dal New York Times, le due vittime si trovavano sul tetto dell’ultimo vagone del convoglio quando, dopo aver attraversato il Williamsburg Bridge da Manhattan, sono state sbalzate via o colpite da un ostacolo. Gli agenti, intervenuti intorno alle tre del mattino, le hanno trovate prive di vita alla stazione Marcy Avenue. Il personale medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso sul posto.
Le prime ricostruzioni indicano che le ragazze stessero partecipando alla sfida del “subway surfing”, una pratica tanto spettacolare quanto letale, in cui i giovani si filmano in equilibrio sull’esterno dei treni in movimento per poi pubblicare i video sui social network.
“È straziante che due giovani vite siano state spezzate per un gesto privo di senso”, ha dichiarato Demetrius Crichlow, presidente del New York City Transit, sottolineando l’urgenza di un intervento educativo più incisivo. Secondo il New York Post, le vittime sarebbero due amiche minorenni residenti proprio a Brooklyn, unite dal desiderio di immortalare un momento estremo per guadagnare visibilità online.
Il fenomeno del “subway surfing”: una sfida virale che uccide
Il “subway surfing” non è una moda recente. Già negli anni Ottanta, alcuni giovani newyorchesi si cimentavano in simili “bravate urbane”. Tuttavia, l’arrivo dei social media ha amplificato il fenomeno in modo incontrollabile. Oggi, video brevi su TikTok e Instagram mostrano ragazzi che si arrampicano sui tetti dei treni per pochi secondi di fama, inconsapevoli del rischio estremo che corrono.
Secondo la Metropolitan Transportation Authority (MTA), nel 2024 si sono registrate sei vittime collegate a episodi di subway surfing, in aumento rispetto alle cinque dell’anno precedente. La tendenza, dunque, continua a crescere nonostante gli avvertimenti, le campagne di sensibilizzazione e gli sforzi delle autorità per scoraggiare questi comportamenti.
La risposta delle autorità: prevenzione e tecnologia
Per contrastare il fenomeno, la MTA ha intensificato i controlli, installato nuove telecamere di sicurezza e persino introdotto l’uso di droni per monitorare i convogli e individuare i trasgressori. Le campagne informative, diffuse nelle scuole e sui canali digitali, ribadiscono un messaggio chiaro: “Nessuna visualizzazione vale una vita”.
La tragedia di Brooklyn ha riacceso il dibattito sulla responsabilità delle piattaforme social e sulla necessità di una maggiore educazione digitale. La ricerca spasmodica di popolarità, unita alla pressione del gruppo, spinge molti giovani a oltrepassare i limiti del pericolo pur di ottenere qualche “like” in più. Un drammatico segnale dei tempi, che ricorda quanto fragile possa essere la linea tra il divertimento e la morte.
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