Favara col fiato sospeso per Marianna Bello: ricerche senza sosta fra mare, canaloni e fake news

Favara continua a vivere giorni di profonda angoscia ed una seppur sempre più flebile speranza. Da mercoledì mattina, la città si è trasformata in un cantiere di ricerche disperate per ritrovare Marianna Bello, la trentottenne scomparsa dopo il devastante nubifragio che ha colpito il territorio. Le squadre di soccorso continuano a lavorare senza sosta, con vigili del fuoco, sommozzatori e cani molecolari impegnati a setacciare ogni metro di terreno e di mare. La forza del maltempo ha reso difficile ogni intervento, ma la determinazione resta altissima.
Nelle ultime ore, l’attenzione si è spostata sulle acque di Zingarello e Cannatello, dove i sommozzatori hanno ispezionato accuratamente il tratto di mare antistante. Ogni movimento sospetto, ogni oggetto galleggiante viene analizzato con la massima cura. Ma, nonostante il dispiegamento di mezzi e uomini, al momento di Marianna non c’è ancora traccia.
Sulla terraferma, i soccorritori stanno concentrando le ricerche lungo il canalone di Favara, un punto critico in cui si teme che le forti correnti possano aver trascinato la donna. Circa venti vasche costeggiano quella zona, e quattro sono già state completamente ispezionate. Il lavoro procede lentamente ma con la massima attenzione, nella speranza di individuare un segnale, un indizio, qualsiasi traccia utile.
A seguire passo dopo passo le operazioni è anche il capo della Protezione Civile regionale Salvo Cocina, in costante contatto con il prefetto di Agrigento, Salvatore Caccamo. La loro presenza testimonia quanto l’intera Sicilia si sia mobilitata per questa causa. Decine di volontari, gruppi di soccorso e cittadini comuni stanno collaborando con un solo obiettivo: riportare Marianna a casa.
La fake news che ha scosso Favara
In un clima già carico di tensione e dolore, una fake news ha scatenato momenti di illusione e confusione. “C’è Marianna Bello, parla con un uomo e sta bene”: questa è stata la segnalazione, del tutto infondata, giunta al numero d’emergenza 112. In pochi minuti la voce si è diffusa, facendo gridare al miracolo. Video e immagini di pattuglie in corsa hanno alimentato la speranza, ma la realtà si è presto rivelata diversa.
I carabinieri e i vigili del fuoco, ripresi da passanti mentre si dirigevano verso la zona indicata, stavano semplicemente verificando una chiamata che si è poi rivelata falsa. L’autrice della segnalazione è stata individuata: si tratta di una donna di Favara, portata dai carabinieri nella tenenza locale. Le autorità valuteranno una denuncia alla Procura per procurato allarme. Una vicenda amara, che ha ferito ancora di più una comunità già provata dalla paura e dall’attesa.
Le ricerche da tutta la Sicilia
Nonostante le difficoltà, da tutta la Sicilia stanno arrivando rinforzi e mezzi per supportare le ricerche di Marianna Bello. Ogni ora che passa aumenta la consapevolezza della gravità della situazione, ma nessuno intende arrendersi. Le squadre di soccorso stanno scavando, dragando e perlustrando con una dedizione commovente, tra fango e detriti.
Da Nicolosi, in provincia di Catania, è giunto anche il nucleo di soccorso alpino della Guardia di Finanza. La donna, madre di tre figli, sembra essersi dissolta in un attimo, travolta dalla furia dell’acqua. Ma la Sicilia intera è con lei, con la sua famiglia, e con tutti coloro che ogni giorno, instancabilmente, continuano a cercarla. La speranza, dicono i volontari, “è l’ultima a morire”.
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