Stracciate a metà le CARTELLE ESATTORIALI: scatta il conto alla rovescia per il condono fiscale | Ecco la data

Tasse da pagare (dirigentisenior.it) - Teleone.it (1)

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Regalerà sicuramente un sospiro di sollievo a milioni di italiani, ma c’è tanto da sapere per farsi trovare “pronti”: ecco le ultime 

Inutile star a sottolinearlo, più di tanto: le tasse rappresentano per molti italiani un peso che – in determinati casi – è anche possibile tracinarsi da anni. Migliaia di famiglie e imprese hanno accumulato debiti fiscali che, a causa di interessi e sanzioni, sono cresciuti in modo sproporzionato rispetto al valore iniziale. È una situazione che ha portato tanti contribuenti a vivere con l’ansia costante di ricevere cartelle esattoriali, con importi spesso triplicati rispetto al debito originario.

Negli ultimi anni, lo Stato ha introdotto diversi strumenti per alleggerire il carico dei cittadini, offrendo la possibilità di rateizzare i pagamenti con soluzioni a lungo termine. Molti hanno potuto approfittare di piani con rate anche molto piccole, da diluire in più anni, così da ridurre l’impatto immediato sulle finanze familiari. Tuttavia, il problema rimaneva: quei debiti continuavano a restare accesi, a pesare come un macigno sulla vita di chi non riusciva a chiuderli definitivamente.

Per questa ragione, l’arrivo di una nuova misura come la rottamazione quinquies rappresenta un vero sospiro di sollievo. Tantissimi italiani aspettavano un condono fiscale che potesse finalmente permettere di archiviare definitivamente il passato, senza più la paura di essere travolti da interessi e more.

Il nuovo intervento non si limita a ridurre le cifre da pagare, ma ridisegna i criteri con cui affrontare le cartelle esattoriali. La prospettiva di poter estinguere i debiti con condizioni agevolate e un piano di rientro fino a dieci anni è vista come un’occasione irripetibile. Ma la domanda che tutti si pongono è: quando arriverà davvero questo condono?

Pronti per la rottamazione delle cartelle

Con il termine “rottamazione” si indica la possibilità di pagare le cartelle esattoriali eliminando sanzioni e interessi, e concentrandosi esclusivamente sul capitale dovuto. È uno strumento che lo Stato utilizza periodicamente per stimolare la riscossione e, allo stesso tempo, concedere respiro a cittadini e imprese in difficoltà.

Dal 2016 ad oggi abbiamo visto diverse edizioni di questo istituto, dalla prima “rottamazione” fino alla “rottamazione quater”. La nuova versione, chiamata “quinquies”, si propone di mantenere lo stesso obiettivo ma con strumenti ancora più flessibili e adatti a chi si trova in reale difficoltà economica. Secondo la bozza attualmente discussa, i debiti contratti tra il 2000 e il 2023 potranno essere estinti senza pagare interessi e sanzioni, ma soltanto l’importo capitale. La grande novità sta nella possibilità di dilazionare la somma fino a dieci anni, con un piano massimo di 120 rate mensili. Un debito di 12.000 euro, ad esempio, potrebbe trasformarsi in rate da circa 100 euro al mese, decisamente più sostenibili.

Soldi (pexels) - teleone.it
Soldi (pexels) – teleone.it

Chi potrà beneficiarne e quando arriverà

Il Parlamento sta inoltre discutendo se introdurre limiti legati all’ISEE, così da restringere la platea ai soli contribuenti che vivono reali difficoltà economiche. In questo modo verrebbero esclusi coloro che hanno redditi elevati ma hanno scelto di non pagare. Un’altra novità importante riguarda la decadenza: non basterebbe più saltare una rata per perdere i benefici, ma si pensa di consentire fino a otto rate mancanti, anche non consecutive. L’introduzione di un tetto ISEE cambierebbe l’approccio rispetto al passato. La misura non sarebbe più generalizzata, ma riservata a chi ha davvero bisogno di un sostegno. Resterebbero quindi esclusi i cosiddetti “rottamatori seriali” e i contribuenti con grandi disponibilità economiche.

Il calendario atteso è legato alla Legge di Bilancio 2026, nella quale la rottamazione quinquies dovrebbe trovare spazio. Se confermata, l’entrata in vigore scatterà a partire dal 2026, offrendo a milioni di italiani la possibilità di archiviare definitivamente le proprie pendenze fiscali con lo Stato. Si tratta di un passaggio cruciale: forse per la prima volta, lo Stato potrebbe proporre una misura che non solo alleggerisce i debiti, ma che permette di ricostruire un rapporto di fiducia tra contribuenti e istituzioni…