Cervello Attivo come a 18 anni: questa é la pratica consigliata dai medici | I risultati sono immediati

anziani pranzo - foto (C) Teleone.it
Prevenzione e nuove scoperte per mantenere il cervello sempre “giovanissimo”: ecco come rallentare la malattia
Come ogni anno, anche domenica scorsa, 21 settembre, si è celebrata la Giornata mondiale dell’Alzheimer, appuntamento che ogni anno richiama l’attenzione globale su una delle condizioni più drammatiche e diffuse al mondo. Si stima che oggi oltre 55 milioni di persone convivano con una qualche forma di demenza, e l’Alzheimer rappresenta tra il 60% e il 70% dei casi. Se non si troveranno terapie efficaci, i numeri potrebbero addirittura triplicare entro il 2050.
In Italia, la situazione non è meno preoccupante: circa 500.000 persone vivono con la demenza, in gran parte con Alzheimer. Un dato che non pesa solo sul sistema sanitario, ma soprattutto sulle famiglie, che si trovano a dover garantire assistenza continua e spesso estenuante.
La ricerca, tuttavia, sta aprendo nuove strade. Gli scienziati studiano da anni i meccanismi della malattia e oggi si parla sempre più di prevenzione, di stili di vita sani e di pratiche che possono mantenere il cervello attivo come se fosse “giovanissimo”. Nonostante ancora non esista una cura definitiva, i progressi offrono speranza: dagli anticorpi monoclonali diretti contro l’amiloide a nuove terapie in fase sperimentale, fino alle abitudini quotidiane che ciascuno può adottare.
Una delle novità più rilevanti arriva dagli Stati Uniti, dove lo studio US-POINTER ha dimostrato che un cambiamento radicale nello stile di vita può rallentare il declino cognitivo e migliorare la memoria. Risultati che confermano quanto sia fondamentale agire in anticipo per proteggere la mente.
Quattro pratiche quotidiane che proteggono il cervello
La prima raccomandazione della neuroscienza è l’attività fisica. Muoversi non significa solo mantenere in forma muscoli e ossa: camminare a passo svelto, nuotare, andare in bicicletta o ballare almeno 150 minuti a settimana può davvero rafforzare la memoria. Lo studio americano ha dimostrato che aggiungere anche due sessioni settimanali di esercizi di forza migliora la salute cardiovascolare, strettamente collegata al cervello. La seconda arma è la dieta. Il modello MIND, che unisce la dieta mediterranea alla DASH, ha effetti straordinari contro il deterioramento cognitivo. Più frutta e verdura, cereali integrali, legumi, pesce e olio d’oliva, meno carni rosse e cibi industriali: la nutrizione diventa così un pilastro per mantenere il cervello giovane e attivo.
Un altro punto cruciale è l’esercizio mentale. Leggere libri, imparare lingue, risolvere cruciverba, suonare strumenti o giocare a scacchi stimola la cosiddetta riserva cognitiva. Le persone che mantengono attiva la mente hanno un rischio ridotto di sviluppare Alzheimer, e non a caso le attività sociali e culturali sono considerate una vera terapia preventiva. E infine, ciò che fa bene al cuore fa bene anche al cervello. Tenere sotto controllo ipertensione, diabete, colesterolo e obesità riduce in maniera significativa il rischio di demenza. Non fumare, muoversi di più e seguire regole di vita sane rappresentano armi potenti nella lotta contro la malattia.

Le nuove prospettive della ricerca
Accanto alla prevenzione, i progressi della scienza offrono scenari incoraggianti. Gli anticorpi monoclonali come lecanemab e donanemab hanno mostrato la capacità di rallentare il decorso della malattia negli studi clinici di fase avanzata. Parallelamente, i biomarcatori nel sangue aprono la strada a diagnosi più precoci e accessibili.
La Giornata mondiale dell’Alzheimer ci ricorda che, pur trattandosi di una condizione grave, non siamo indifesi. La prevenzione inizia molto prima dei sintomi: esercizio, dieta equilibrata, stimoli cognitivi e attenzione alla salute cardiovascolare possono davvero fare la differenza nella vita di ciascuno di noi. Adottare uno stile di vita sano non è solo un consiglio medico, ma un investimento per il futuro della nostra memoria. La scienza ci dimostra che il cervello può restare giovane a lungo, se lo trattiamo con cura.