Bancomat, da oggi non premere STAMPA | I ladri sono in agguato, ti spiano col binocolo e svuotano il conto

Disperazione al bancomat - foto (C) Teleone.it

Disperazione al bancomat - foto (C) Teleone.it

Oggi gestire il denaro è possibile anche senza uscire di casa, ma serve prudenza: ecco come è possibile evitare alcune truffe

Negli ultimi anni la banca via internet ha aperto possibilità che 20-25 anni fa sarebbero sembrate soltanto… fantascienza: pagamenti istantanei, bonifici internazionali, investimento in ETF o criptovalute, scambio di documenti, richiesta di prestiti e assistenza in chat, tutto dall’app o dal browser. Non è più necessario recarsi fisicamente in filiale per molte operazioni che una volta richiedevano tempo, file e appuntamenti.
Si possono controllare saldi e movimenti in tempo reale, impostare bonifici ricorrenti, archiviare ricevute digitali e ricevere notifiche push su ogni transazione.

Le soluzioni digitali hanno reso possibile anche gestire risparmi e portafogli con pochi tocchi, accedere a servizi di consulenza automatizzata (robo-advisor) e usare strumenti di budgeting integrati nelle app. Venticinque anni fa, pagare una bolletta o verificare un bonifico significava prendere tempo, recarsi in filiale, compilare moduli cartacei e spesso aspettare giorni per l’esecuzione. Allora la relazione col proprio consulente era prevalentemente analogica: incontri, firme autografe, estratti conto cartacei. Oggi, invece, quasi tutto è digitalizzato e immediato: si può trasferire denaro in pochi secondi, attivare carte virtuali per acquisti online e consultare report di spesa dettagliati senza muoversi dal divano.

Ina trasformazione, quest’ultima, che comporta vantaggi evidenti: efficienza, risparmio di tempo e accesso a servizi che prima richiedevano competenze tecniche o contatti personali. Ma la comodità porta con sé nuove responsabilità: l’aumento dei punti di contatto digitali amplia la superficie d’attacco per i truffatori. Phishing via email, SMS ingannevoli, chat fasulle e chiamate che imitano la banca sono all’ordine del giorno e sfruttano l’urgenza e la fiducia dell’utente.

Per questo motivo è fondamentale conoscere le funzionalità offerte dalle app ufficiali, attivare metodologie di autenticazione forte e non abbassare mai la guardia. Le notifiche in tempo reale, la gestione delle carte virtuali e il blocco immediato della carta sono strumenti potenti: usateli sempre. Inoltre, proteggere la SIM con un PIN e non condividere mai codici usa-e-getta o credenziali via telefono o messaggi è indispensabile.
Quando si usa un computer pubblico o una rete Wi-Fi non protetta, è consigliabile evitare operazioni bancarie sensibili o utilizzare una connessione sicura (VPN).  Anche l’ATM, un apparecchio apparentemente “solo meccanico”, è diventato parte dell’ecosistema digitale e merita attenzione: il prelievo rimane una routine comune, ma oggi è un’azione che può esporre dati sensibili se non si seguono semplici accorgimenti. Prima di tutto, guardarsi intorno e non farsi distrarre quando si digita il PIN: i criminali possono usare tecniche di osservazione o dispositivi nascosti per carpire informazioni. Coprite sempre il tastierino con la mano, rifiutate l’aiuto di sconosciuti e non inserite carte in sportelli sospetti o danneggiati. Se l’ATM offre la scelta tra ricevuta cartacea o comunicazione digitale, preferite l’opzione digitale quando disponibile e, se stampate, custodite o distruggete lo scontrino con cura.

La truffa della ricevuta bancomat: come funziona

E una nuova ondata di frodi sfrutta proprio quella che è la ricevuta che arriva dall’ATM: se stampate lo scontrino e lo lasciate incustodito, i dati contenuti possono diventare pezze d’appoggio per i truffatori.
In diversi Paesi europei sono stati segnalati casi in cui ricevute raccolte nei cestini o dimenticate vicino agli sportelli sono state usate per costruire messaggi credibili agli utenti — e così ottenere informazioni supplementari. Con pochi elementi (ora del prelievo, importo approssimativo, cifre parziali del conto) i malintenzionati tessono storie di “accessi sospetti” e si spacciano per personale della banca.

Da lì la “scalata” diveta cosa abbastanza semplice: telefonate convincenti, numeri “mascherati” e richieste di codici temporanei o credenziali portano spesso alla compromissione dell’home banking e allo svuotamento dei conti. Per questo motivo il consiglio è netto: non stampare la ricevuta del bancomat a meno che non sia strettamente necessario; se la stampate, conservatela con cura o distruggetela in modo che i dati non siano ricostruibili. Se ricevete contatti sospetti che fanno riferimento a operazioni di cui avete traccia solo su una ricevuta cartacea, trattateli come allarme rosso e contattate la banca tramite canali ufficiali.

Soldi (pexels) - teleone.it
Soldi (pexels) – teleone.it

Contromisure pratiche e consigli per proteggersi

Adottate poche regole chiare: aggiornate sempre l’app bancaria, attivate l’autenticazione forte, proteggete la SIM con PIN e non condividete mai codici OTP o password via telefono o messaggi. Usate password robuste e uniche, attivate le notifiche in tempo reale per ogni movimento e, quando possibile, preferite carte virtuali per gli acquisti online. Se qualcuno vi chiama o scrive parlando di “anomalie”, chiudete la comunicazione e richiamate usando il numero ufficiale sul sito della banca.

Allo sportello automatico, coprite il PIN, verificate lo stato dell’ATM, non accettate aiuti da sconosciuti e valutate l’opzione digitale per le ricevute; non lasciare tracce cartacee è oggi una buona pratica di sicurezza. In caso di problema, agite subito: blocco carte, segnalazione alla banca e denuncia alle autorità sono passi che possono ridurre al minimo il danno. La tecnologia rende tutto più semplice — ma la sicurezza resta una scelta personale: adottate le contromisure e non sottovalutate mai segnali apparentemente piccoli.