L’estate del caldo record e dei cambiamenti climatici: Italia fra i Paesi più colpiti, ecco cosa dice lo studio

L’estate 2025 conferma l’emergenza sanitaria legata alle ondate di calore: i dati mostrano numeri allarmanti in tutta Europa
Un nuovo studio scientifico lancia un segnale d’allarme: oltre 16.500 decessi nelle città europee sarebbero direttamente collegati all’aumento delle temperature causato dal cambiamento climatico. Tra le città più colpite spicca Milano, che da sola ha registrato più di 1.100 vittime. Il fenomeno non riguarda solo l’Italia, ma investe l’intero continente, con gravi conseguenze sulla salute pubblica.
Le analisi sono state condotte da due istituti di ricerca di Londra, l’Imperial College e la School of Hygiene and Tropical Medicine. I ricercatori spiegano che senza la crisi climatica gran parte di questi decessi non si sarebbe verificata. Le ondate di calore, definite “killer silenziosi”, colpiscono in modo particolare le persone più fragili, spesso all’interno delle proprie abitazioni o nei reparti ospedalieri.
L’Italia è il Paese europeo con il bilancio più pesante: ben 4.597 morti sono stati stimati come diretta conseguenza del caldo estremo. Dopo di essa, tra i Paesi maggiormente colpiti compaiono Spagna (2.841 decessi), Germania (1.477) e Francia (1.444). La mappa della mortalità legata al caldo mostra un’Europa sempre più vulnerabile e impreparata a gestire emergenze climatiche di questa portata.
I dati raccolti non si fermano ai singoli Paesi, ma scendono nel dettaglio delle principali città. A Roma i ricercatori hanno stimato 835 morti legati al caldo, mentre Napoli occupa il quinto posto in Europa con 579 vittime e Torino il decimo con 230. Un bilancio che evidenzia come le aree urbane, con densità abitativa elevata e forte inquinamento, siano i luoghi più esposti agli effetti devastanti delle alte temperature.
Il peso del cambiamento climatico sulle città europee
Le città europee non sono tutte colpite allo stesso modo, ma lo studio dimostra che il problema è ormai diffuso. Oltre a Milano e Roma, Atene ha contato 630 decessi, Parigi 409, Madrid 387, Bucarest 360, Londra 315 e Berlino 140. La combinazione tra traffico, inquinamento e consumo energetico contribuisce a creare vere e proprie “isole di calore urbano”, che amplificano gli effetti delle ondate climatiche.
Per i ricercatori, la situazione è destinata a peggiorare: le estati sempre più calde faranno crescere i numeri delle vittime fino a quando i combustibili fossili non saranno sostituiti da energie rinnovabili. La transizione energetica, dunque, non è più soltanto una sfida ambientale, ma un’urgenza sanitaria per proteggere la popolazione europea.

Un’emergenza sanitaria globale
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito il caldo un “killer silenzioso” e invita i governi a predisporre piani di adattamento efficaci. Non si tratta solo di prevenire incendi o siccità, ma di proteggere la salute delle persone, in particolare anziani, bambini e soggetti con patologie croniche. Case, ospedali e città intere devono essere ripensati per resistere a condizioni climatiche sempre più estreme.
In conclusione, l’aumento della mortalità legata al caldo non è più un fenomeno isolato ma una conseguenza diretta della crisi climatica globale. L’Italia e l’Europa devono affrontare questa sfida con misure immediate: riduzione delle emissioni, investimenti nelle energie rinnovabili e politiche di adattamento urbano. Solo così sarà possibile invertire una tendenza che rischia di mettere in pericolo milioni di persone nei prossimi decenni.
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