Non rischiare se viaggi con la Famiglia: questi paesi NON SONO SICURI | Qui la lista nera dei peggiori

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Fondamentale considerare anche la questione sicurezza, prima di far le valigie: la classifica Global peace index fa chiarezza
La stagione estiva sta ormai per concludersi, ma c’è ancora tempo – data la bella stagione – per milioni di turisti che vogliono “allungare” le proprie vacanze. E’ chiaro che i viaggi estivi rappresentano da sempre un momento atteso per rilassarsi, scoprire nuove culture e vivere esperienze indimenticabili. Negli ultimi anni, però ,il contesto internazionale ha reso questa scelta sempre più condizionata da fattori geopolitici e sociali. I conflitti bellici, purtroppo, hanno reso molte aree del mondo meno sicure, costringendo i viaggiatori a rivedere i propri piani.
Se un tempo bastava guardare alla bellezza dei luoghi, oggi la sicurezza è diventata un criterio determinante. Dati e classifiche internazionali aiutano a capire quali Stati possano garantire stabilità, basso tasso di criminalità e un’accoglienza turistica serena. Proprio per questo il Global Peace Index, elaborato dall’Institute for Economics & Peace, è diventato un punto di riferimento per chi ama viaggiare senza pensieri.
Nel 2025, il Global Peace Index ha confermato un quadro complesso: la pace mondiale è peggiorata dello 0,36%. Una notizia poco incoraggiante, che però nasconde anche aspetti positivi. Infatti, diversi Paesi continuano a distinguersi come modelli di sicurezza, stabilità politica e qualità della vita, attirando così sempre più turisti in cerca di tranquillità. Non è un caso che l’Europa resti protagonista, dominando la classifica con destinazioni da cartolina.
Per i viaggiatori che vogliono scegliere in base non solo alla bellezza, ma anche alla sicurezza, conoscere la top ten mondiale è un passo fondamentale. E le sorprese non mancano. Soprattutto nella classifica “inversa”, quella che riguarda i Paesi tutt’altro che sicuri. E, fra le sorprese in esame, ce n’è una che ci riguarda da vicino.
I Paesi più sicuri nel 2025 secondo il Global Peace Index
In cima alla classifica, per il diciassettesimo anno consecutivo, c’è l’Islanda (foto sotto) , sinonimo di stabilità, fiducia sociale e criminalità ridottissima. Un paradiso naturale e culturale che continua a essere un punto di riferimento mondiale. Al secondo posto si trova l’Irlanda, grazie alla neutralità politica e a città vivaci ma ordinate, mentre la medaglia di bronzo va alla Nuova Zelanda, che unisce natura incontaminata e un altissimo senso civico.
A seguire compaiono Paesi che da anni si distinguono per sicurezza e qualità della vita: Austria, Svizzera, Singapore, Portogallo, Danimarca, Slovenia e Finlandia. L’Europa, dunque, si conferma come la culla della stabilità, con città e territori che offrono non solo paesaggi spettacolari ma anche la possibilità di vivere esperienze di viaggio in totale serenità.

Le città a rischio e i problemi di sicurezza
Se molti Paesi vicini brillano nella top ten, l’Italia purtroppo resta indietro. Il nostro Paese non compare tra i primi dieci e si colloca soltanto al 33° posto, seppur in lieve miglioramento rispetto al 2024. Un risultato che riflette criticità interne e fragilità sociali che non possono essere ignorate. I dati del 2024 e 2025 evidenziano che le aree meno sicure si concentrano nelle grandi città, dove il problema della microcriminalità è ancora molto presente. Roma e Milano guidano la classifica per furti, rapine e truffe ai danni dei turisti, mentre Napoli e Palermo mostrano indicatori preoccupanti legati a criminalità organizzata e tensioni sociali. Anche città come Torino e Bologna hanno visto un aumento dei reati predatori, segnalando come la sicurezza urbana sia ancora una sfida aperta per l’Italia.
Nonostante la nostra penisola resti una delle mete turistiche più amate al mondo per arte, storia e bellezze naturali, la distanza dai primi posti della classifica dimostra che c’è ancora molto da fare. Rafforzare la sicurezza non significherebbe solo tutelare i cittadini, ma anche garantire un turismo sostenibile e competitivo a livello internazionale. Il Global Peace Index 2025 ci ricorda che la pace non è mai un traguardo definitivo. L’Italia, pur migliorando leggermente la propria posizione, deve affrontare sfide concrete legate alla sicurezza urbana, alla stabilità istituzionale e alla percezione internazionale. Solo con un impegno comune sarà possibile rendere il nostro Paese non solo bello, ma anche davvero sicuro per chi lo visita.