Palermo, gli “undici leoni” di Inzaghi e quella certezza: “Noi maturi e… come soldati”

inzaghi pippo

Una prestazione di carattere e di qualità, nonostante la sofferenza nella parte centrale del match. E’ un Palermo che continua a godersi i primi sorrisi dell’anno (LEGGI), e a tenere alta la concentrazione è il tecnico Inzaghi, che evidenzia anche i motivi di grande soddisfazione.

“E’ stata una grande gara di lotta, abbiamo avuto occasioni clamorose per chiuderla. Combattere in questo modo – ha detto il tecnico – è bellissimo, faccio i complimenti, erano 50 anni che non vincevamo la prima trasferta, nel 2025 il Sudtirol non aveva mai perso in casa. Non dobbiamo montarci la testa, ma è la strada giusta”.

“Partite semplici non ce ne sono, Siamo stati dei leoni, solo nel primo tempo in un momento abbiamo sofferto. Joronen – ha proseguito – non ha mai dovuto compiere interventi difficili, la difesa è super. Partita che temevo tantissimo, se giocavamo in punta di piedi uscivamo con le ossa rotte. Siamo stati maturi ed è motivo di grande soddisfazione”.

Lo sguardo va al futuro: “Strada lunghissima e complicatissima. Noi dobbiamo pensare che ci sono tante squadre forti, il Monza può essere il Sassuolo dello scorso anno, Venezia e Empoli sono toste, Modena e Bari hanno fatto un buon mercato. Dobbiamo costruire la mentalità partita dopo partita cercando di coronare il nostro sogno. Oggi – ha sottolineato Inzaghi – chi è entrato è stato un leone, quelli che non ho messo avrebbero reso come quelli entrati”.

“Dobbiamo tenere questo atteggiamento fino a maggio, noi sappiamo di essere forti. Dedichiamo la vittoria – ha poi detto in tecnico – a chi non è potuto entrare, il bello dello sport sono i tifosi. La dedichiamo a loro, sono venuti sotto l’albergo e ci hanno chiesto di fare qualcosa in più e l’abbiamo fatto. Se fossimo venuti solo col talento avremmo perso, Siamo venuti a fare i soldati, poi è venuto il talento. Se facciamo una battaglia, col nostro talento possiamo farcela ed è andata come nelle previsioni”.