L’omicidio Gaglio a Palermo, i sospetti sul cognato: litigi e motivi personali alla base del delitto

stefano gaglio omicidio palermo

Un omicidio, quello di Stefano Gaglio, 39 anni, che ha scosso l’intera città di Palermo. Il magazziniere della farmacia Sacro Cuore di piazza Principe di Camporeale è stato colpito da quattro colpi di pistola alla schiena, proprio davanti al suo posto di lavoro. Un delitto eseguito con freddezza, che non lascia spazio a dubbi sulla volontà di colpire mortalmente la vittima.

Il principale sospettato è stato fermato poche ore dopo. Si tratta del cognato di Gaglio, un uomo descritto come un sessantenne dai capelli brizzolati e di corporatura esile. Secondo le prime ricostruzioni, l’assassino lo avrebbe atteso fuori dalla farmacia, per poi esplodere i colpi appena la vittima ha parcheggiato lo scooter. Subito dopo si sarebbe dato alla fuga, ma le telecamere di videosorveglianza avrebbero ripreso l’intera scena.

Le indagini hanno rivelato che tra i due uomini le cose non andavano bene: testimoni avrebbero raccontano di frequenti litigi familiari e di rapporti molto tesi, che potrebbero aver portato a una rottura insanabile. L’ipotesi di un delitto maturato nell’ambito personale e non legato a motivazioni di rapina prende così sempre più corpo. Gaglio era un uomo stimato, rispettato e amato da chi lo conosceva. Originario del quartiere Noce e residente al Cruillas, lavorava da 17 anni nella stessa farmacia, dove era apprezzato per la sua serietà e dedizione. Sposato e padre di due figli, era considerato un punto di riferimento per colleghi e clienti. La sua morte improvvisa lascia un vuoto enorme in famiglia e nella comunità.

L’uomo è stato portato in questura, mentre gli investigatori continuano a raccogliere prove e testimonianze per consolidare l’accusa.