Direttore Asp Catania sospeso per violenza sessuale, il legale: “La vittima è lui, la dottoressa una stalker”

Medico in ospedale - foto (C) Teleone.it
“La vittima è lui”. Si continua a parlare di Giuseppe Reina, medico 63enne attualmente direttore sanitario dell’Azienda provinciale (Asp) di Catania – sospeso per un anno dall’incarico perché indagato per violenza sessuale – e di quanto avvenuto quando l’uomo era primario di un reparto nell’ospedale di Paternò. Secondo l’accusa avrebbe tenuto “comportamenti espliciti finalizzati a ottenere prestazioni sessuali da personale femminile della struttura” forte del suo ruolo gerarchico.
Secondo quanto ravvisato dal gip sarebbe stato ravvisato solo uno dei diversi casi contestati dalla Procura, quello ai danni di una collega medico chirurgo che “avrebbe costretto a subire atti sessuali”. E le accuse a Reina sono rigettate dal legale dell’indagato, l’avvocato Rosario Pennisi.
La vittima è lui: lei è una stalker
“Non hanno retto davanti al gip – sono le parole del penalista – non reggeranno, in caso di ricorso della Procura, davanti il Tribunale del riesame. A fare avviare l’inchiesta è stata una dottoressa che era una stalker del mio assistito, come abbiamo dimostrato ampiamente facendo vedere lettere e messaggi che inviava al suo ex primario. L’unico episodio contestato è avvenuto in sala operatoria e non era un gesto violento. E lui è vittima del fango che adesso è stato sollevato”.
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Sul caso l’Asp di Catania ha avviato l’iter burocratico per applicare l’ordinanza e sospendere il medico dall’incarico, che ricopre dal settembre del 2024, di direttore sanitario. “I fatti oggetto dell’ordinanza – sottolinea l’Asp – impongono un atteggiamento di rigorosa attenzione, rispetto e responsabilità, a tutela di tutte le persone coinvolte, della collettività e delle Istituzioni”.