Giovani, è il vostro momento: fino a 50.000 euro per chi vuole aprire un’impresa | Non servono garanzie

soldi (pexels) - teleone.it

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Una grande occasione da sfruttare, in un periodo particolarmente complesso per il mondo del lavoro e per i giovani

Non c’è che dire, i numeri a volte dicono tutto: in particolare i dati sulla disoccupazione giovanile parlano chiaro, in Italia un giovane su quattro sotto i 30 anni non riesce a trovare un impiego stabile. A complicare la situazione, c’è il divario tra Nord e Sud, con il Mezzogiorno che registra percentuali ancora più alte, sfiorando in alcune regioni il 35%. Una condizione che spinge migliaia di ragazzi a cercare fortuna all’estero.

Ogni anno, secondo gli ultimi rapporti ISTAT e Svimez, più di 40.000 laureati italiani decidono di emigrare in altri Paesi europei o oltre oceano, alla ricerca di migliori opportunità lavorative e condizioni economiche più favorevoli. Questo fenomeno, che è tristeeemente noto come “fuga dei cervelli”, rappresenta una perdita enorme di capitale umano e di competenze per il nostro Paese.

Le istituzioni, da anni, cercano di contrastare questo trend con varie misure, ma spesso i risultati tardano ad arrivare. I contratti a termine, i salari bassi e la mancanza di prospettive di crescita professionale scoraggiano molti giovani, che finiscono intrappolati in un circolo vizioso di precariato e incertezza. La conseguenza più grave è la disillusione: sempre più ragazzi rinunciano a cercare un lavoro regolare, aumentando il numero degli inattivi, i cosiddetti NEET (Not in Education, Employment or Training).

Il Governo, negli ultimi anni, ha introdotto diversi strumenti di sostegno, ma la sfida rimane enorme. La vera emergenza è restituire fiducia ai giovani e creare le condizioni perché possano costruire un futuro in Italia, senza essere costretti a emigrare.

Fino a 50mila euro per chi vuole aprire un’impresa

Proprio in questa direzione si inserisce il Decreto Coesione 2024, che ha introdotto nuove misure a favore dell’autoimpiego e del lavoro autonomo. Il decreto, firmato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, prevede incentivi per i giovani under 35 che vogliono mettersi in proprio e avviare attività imprenditoriali o professionali.

Gli incentivi sono destinati a chi si trova in condizioni di disoccupazione, inattività o marginalità sociale, e comprendono contributi economici che variano dai 30.000 ai 50.000 euro, a seconda della regione di residenza e del tipo di attività che si intende avviare. Per esempio, nel Mezzogiorno, con la misura “Resto al Sud 2.0”, il sostegno può arrivare fino a 50.000 euro, accompagnato da percorsi di formazione e tutoraggio personalizzati.

Documenti lavoro - foto canva-teleone.it
Problemi lavoro – foto canva-teleone.it

Oltre ai fondi, un importante supporto: i dettagli

Ma andiamo ad un aspetto innovativo del decreto, ovvero l’introduzione di servizi di tutoring professionale del valore di 5.000 euro, affidati a Invitalia. Ogni giovane che riceve il finanziamento viene seguito da un tutor esperto che lo aiuta negli adaempimenti burocratici, nella gestione delle spese e nella pianificazione dell’attività. Oltre al supporto tecnico, è previsto anche un tutoraggio gestionale, che fornisce strumenti concreti per affrontare il mercato: strategie di marketing, rapporti con fornitori e banche, controllo di gestione e pianificazione finanziaria. In questo modo, i giovani imprenditori non ricevono solo un contributo economico, ma anche un affiancamento pratico per far crescere realmente la loro impresa.

Non c’è che dire, in un momento in cui tanti giovani si sentono esclusi dal mondo del lavoro: si tratta, insomma, di una serie di misure che possono rappresentare un’occasione reale per trasformare idee e competenze in attività sostenibili, restando in Italia e contribuendo alla crescita del Paese. La sfida, ovviamente, è enorme, ma il messaggio è chiaro: nonostante le difficoltà, oggi esistono strumenti concreti per chi vuole costruire il proprio futuro con le proprie mani.