Non regalate soldi ai parenti: stanno controllando i bonifici | La causale pericolosa é questa

Anche un comune bonifico ad un figlio può “scatenare” controlli del Fisco ed anche diversi rischi
In Italia quello dell’evasione fiscale è un fenomeno che continua a crescere a dismisura. E, naturalmente, influisce direttamente sulle finanze pubbliche. Negli ultimi anni, i dati in particoare mostrano un aumento significativo delle pratiche di evasione e elusione fiscale, con un impatto abbastanza “pesante”. Non si tratta più soltanto di grandi imprenditori o aziende che nascondono fatturati, ma anche di cittadini comuni che, spesso senza rendersene conto, possono incorrere in irregolarità. Le banche, infatti, hanno oggi un ruolo centrale nel controllo dei movimenti di denaro e collaborano in maniera attiva con l’Agenzia delle Entrate per individuare eventuali anomalie.
Ogni singolo movimento sui conti correnti viene analizzato e segnalato in caso di incongruenze. Ciò significa che anche i lavoratori dipendenti o i pensionati possono essere soggetti a verifiche, soprattutto quando ricevono somme che non risultano giustificate da buste paga o pensioni. Ancor più sotto osservazione sono i non lavoratori che versano o ricevono somme di denaro: in questi casi, le banche sono obbligate a segnalare i flussi sospetti, attivando controlli fiscali approfonditi.
Un altro tema delicato riguarda i trasferimenti di denaro tra genitori e figli, o tra altri parenti. Un semplice bonifico effettuato per motivi affettivi o di aiuto economico può sembrare innocuo, ma se non correttamente giustificato rischia di essere interpretato come reddito imponibile. Ecco perché è fondamentale prestare attenzione alle causali dei bonifici e alla documentazione da conservare.
Molti non sanno che anche regalare somme di denaro ai propri figli o parenti può comportare conseguenze fiscali se non si adottano le giuste precauzioni. Alcune causali sbagliate o troppo generiche, infatti, possono attivare controlli automatici e portare a richieste di chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Occhio al bonifico: ecco quando scatta il controllo fiscale
E’ bene sottolineare che anche quest’ann l’Agenzia delle Entrate ha monitorato con attenzione i trasferimenti bancari tra parenti. In assenza di prove chiare che dimostrino la natura non reddituale delle somme ricevute, i bonifici possono essere considerati redditi imponibili e quindi soggetti a tassazione. La giurisprudenza conferma che per evitare questo rischio è necessario presentare documenti adeguati, come atti di donazione o dichiarazioni di liberalità.
Una recente sentenza della Corte di Giustizia Tributaria della Puglia (n. 4378 del 31 dicembre 2024) ha stabilito che i bonifici tra parenti non devono essere automaticamente considerati come reddito. Tuttavia, spetta all’Agenzia delle Entrate dimostrare con prove circostanziate che i fondi provengano da attività tassabili.

Consigli pratici per evitare complicazioni
Per ridurre al minimo i rischi, è opportuno utilizzare strumenti tracciabili come bonifici o assegni non trasferibili. In questo modo si crea una chiara tracciabilità della transazione. È altrettanto importante indicare una causale precisa, ad esempio “donazione familiare” o “sostegno economico”, evitando formule generiche. La conservazione della documentazione è un altro passaggio cruciale: accordi scritti, dichiarazioni ufficiali e comunicazioni possono essere fondamentali per giustificare la natura non reddituale di un trasferimento.
E segnatevi bene questo consiglio: nel caso di donazioni superiori ai 5.000 euro in contanti, è consigliabile registrare l’atto presso l’Agenzia delle Entrate prima del versamento sul conto. Gestire con attenzione i bonifici tra familiari significa evitare fraintendimenti e possibili sanzioni. Adottare le giuste precauzioni permette di rispettare la legge, proteggere sé stessi e garantire che ogni trasferimento avvenga in modo trasparente e sicuro.