Il giallo sulla morte di Aurora, hostess palermitana: per l’avvocato “scenario ribaltato, smentita polizia di Vienna”

aurora maniscalco hostess palermo

Non c’è ancora la chiarezza che ci si attendeva sul caso di Aurora MAniscalco, la giovane hostess precipitata dal balcone dell’alloggio che divideva col fidanzato a Vienna e morta dopo qualche giorno in ospedale.

La famiglia della ragazza di 24 anni, palermitana, sia morta per un incidente, come ha concluso la polizia austriaca, e continua a chiedere alla Procura di Palermo di indagare. E adesso ha fornito un nuovo scambio di mail tra l’avvocato austriaco e quello della famiglia Maniscalco, Alberto Raffadale, che, secondo la tesi del legale, “ribalta lo scenario, smentendo la versione fornita sia dalla polizia austriaca che dal fidanzato della giovane”.
Il documento è stato mostrato durante la puntata di oggi di Morning news, su Canale 5.

“Come anticipato telefonicamente – si legge nello scambio di mail – ti posso confermare di avere avuto a luglio una conversazione con la sig.ra …. (una delle due testimoni), la quale mi ha confermato di non avere visto Aurora andare sul balcone e saltare. Il rapporto della polizia austriaca in merito è dunque errato. Faccio anche presente che le due testimoni (la sig.ra …. e sua madre) non hanno mai effettuato una deposizione ufficiale. Nel rapporto di polizia viene solo menzionato in maniera riassuntiva quanto da loro (asseritamente) detto. Ma da come puoi vedere, quello scritto dalla polizia in riguardo alle dichiarazioni fatte almeno dalla sig.ra… non corrispondono al vero”.

La mamma di Aurora, Giada Cucina, intervenendo telefonicamente, ha raccontato di quanto “la relazione tra la figlia e il compagno, la preoccupasse”. “Quando veniva a casa a Palermo, in più occasioni – ha detto – ho notato lividi e segni sulle braccia, come fosse stata malmenata, come se avesse preso calci e morsi”. Durante la trasmissione è stato aggiunto un dettaglio: “l’abrasione trovata sul corpo della ragazza, non sarebbe soltanto sul braccio sinistro, ma si estenderebbe anche sul fianco verso la gamba, particolare che potrebbe far pensare che sia stata trascinata per terra prima della caduta”.