Stangata INPS sull’Assegno di inclusione | Partono le verifiche a tappeto: chi sbaglia, perde tutto

inps insegna - teleone.it

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L’idea del governo è quella di “rafforzare” l’Assegno di inclusione: nuove opportunità, ma anche controlli più rigidi

In Italia l’Assegno di inclusione entra, si può dire, in una nuova fase. Questa è  caratterizzata da importanti aggiornamenti normativi e da un’attenzione ancora maggiore alla tutela delle risorse pubbliche. La misura, pensata per sostenere i cittadini in maggiore difficoltà, viene oggi accompagnata da una serie di interventi mirati a garantire che i fondi vengano erogati in modo equo e trasparente. Al centro delle ultime novità ci sono un bonus straordinario e un sistema di controlli preventivi che promette di ridurre al minimo gli abusi.

Le novità non si limitano a un semplice rafforzamento dell’aiuto economico: il Governo ha deciso di puntare anche su un approccio diverso anche nella getsione del welfare. Questo significa anticipare i controlli, intervenire prima che si verifichino irregolarità e utilizzare in maniera più efficiente ogni euro destinato alla lotta contro la povertà. Un cambio di passo che coinvolge direttamente l’INPS, la Corte dei Conti e le forze dell’ordine.

Parallelamente, per chi si trova in un momento di transizione tra la fine del primo ciclo di 18 mesi di sostegno e l’eventuale rinnovo, è stato introdotto un contributo economico aggiuntivo. Questa misura, già ribattezzata “bonus ponte”, vuole assicurare continuità ai percorsi di inclusione sociale e lavorativa, evitando interruzioni improvvise del sostegno.

Ma insieme alle opportunità, arrivano anche regole più rigide e verifiche puntuali. Il nuovo protocollo siglato a luglio 2025 tra INPS e Corte dei Conti rappresenta una svolta, soprattutto sul fronte del monitoraggio dei flussi di spesa. Grazie all’uso di tecnologie avanzate e a un flusso di dati condiviso, le istituzioni puntano a identificare eventuali anomalie già nella fase di istruttoria.

Occhio ai controlli: un protocollo senza precedenti

Il 4 luglio 2025, a Palazzo Wedekind, il Presidente dell’INPS Gabriele Fava e il Procuratore Generale della Corte dei Conti Pio Silvestri hanno firmato un accordo biennale destinato a cambiare radicalmente il sistema di vigilanza sulle misure di contrasto alla povertà. L’intesa prevede uno scambio semestrale di dati tra le due istituzioni, accompagnato da verifiche congiunte e analisi preventive delle possibili irregolarità.

A supporto di questo sistema entreranno in campo anche la Guardia di Finanza e l’Arma dei Carabinieri, sfruttando piattaforme digitali per l’analisi dei dati. L’obiettivo è chiaro: prevenire invece di intervenire a danno fatto. Per Fava si tratta di una vera e propria “svolta culturale”, che mira a massimizzare l’efficacia della spesa pubblica e a rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

Soldi (pexels) - teleone.it
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Un aiuto da 500 euro, con il bonus ponte

Accanto ai controlli, il Governo ha annunciato un intervento economico concreto: un bonus ponte fino a 500 euro per i beneficiari dell’AdI che completano il primo ciclo di 18 mesi nel 2025. Lo stanziamento complessivo è di 234 milioni di euro e coprirà il mese di sospensione obbligatoria prima della possibilità di rinnovo. Il Ministro del Lavoro Marina Calderone ha assicurato che le somme verranno erogate entro fine luglio, in attesa delle istruzioni operative dell’INPS. Per tutti coloro per i quali c’è stato un ritardo, è consigliabile accedere al proprio profilo in rete e chiedere assistenza.

In definitiva, si tratta di un aiuto temporaneo ma significativo, inserito come emendamento nel decreto fiscale in conversione, che mira a evitare vuoti economici per le famiglie già fragili. Un segnale di attenzione che si affianca a una gestione più rigorosa delle erogazioni. ED è proprio sul fronte dei controlli che la nuova strategia si traduce in una vera e propria “stangata” dell’INPS per chi tenterà di ottenere il sussidio senza averne diritto. Grazie all’incrocio sistematico di dati e verifiche anticipate, le irregolarità potranno essere individuate già nelle prime fasi di richiesta. Una misura che, secondo molti osservatori, renderà il sistema più solido e credibile, tutelando chi ha davvero bisogno di questo sostegno.