Lampedusa, riprese le ricerche dei dispersi del doppio naufragio

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Le ricerche dei dispersi dopo il doppio naufragio di ieri a 14 miglia da Lampedusa sono riprese all’alba. Alla camera mortuaria della maggiore delle isole Pelagie, al momento, ci sono 23 cadaveri, ma i morti accertati – secondo quanto reso noto ieri dalle forze dell’ordine – sono 27. All’hotspot sono già iniziati i colloqui del personale della Croce rossa italiana con i superstiti che sono stati divisi per gruppi linguistici.

Al momento vengono sentiti i pakistani, poi toccherà ad egiziani e sudanesi e infine ai somali. I loro racconti serviranno a ricostruire cosa nel dettaglio è accaduto prima e durante il naufragio delle due imbarcazioni. Sentendo i sopravvissuti le forze dell’ordine cercheranno di raccogliere i nomi di vittime e di dispersi.

Intanto sono arrivati sull’isola 156 i migranti dopo il soccorso di 3 imbarcazioni, durante la notte. Agganciate, negli ultimi minuti, altre due carrette con a bordo un totale di 50 persone. Sui primi due natanti soccorsi durante la notte c’erano 62 bengalesi ed egiziani partiti da Khoms in Libia e 23 (6 donne) etiopi, somali e malesi salpati a loro dire da Sabratha.

Dei 62, due migranti – uno per lipotimia e l’altro per ipotermia – sono stati portati al poliambulatorio; fra i 23 sono stati invece accertati 13 casi di scabbia, un ferito da percosse e un altro migrante con ferita lacero contusa ad un occhio. Sul terzo barcone c’erano invece 71 bengalesi ed egiziani, partiti da Khoms (Libia). Anche in questo caso sono stati accertati 21 casi di scabbia, 2 migranti con asma e uno con sospetta frattura ad un piede.