Sotto il sole a 35 gradi? Ora puoi fermarti e ricevere lo stipendio lo stesso | L’INPS tutela i lavoratori

lavoro cantiere giornata caldo - foto (C) Teleone.it
L’importante decisione dell’Istituto, che continua a tutelare i cittadini: una novità importante per i lavoratori
Negli ultimi anni, l’INPS ha assunto un ruolo sempre più centrale nella protezione dei lavoratori italiani, con una particolare attenzione alle donne in gravidanza, a chi ha patologie e a coloro che si trovano in condizioni di fragilità o disagio. L’Istituto, consapevole delle sfide quotidiane affrontate da milioni di cittadini, ha attivato e potenziato una serie di strumenti che consentono di tutelare il diritto alla salute e al lavoro in modo concreto.
Tra i principali interventi si ricordano i congedi parentali retribuiti, le indennità per malattia e infortunio, i contributi per i lavoratori disabili o colpiti da patologie gravi, ma anche per i genitori di figli disabili. Ogni misura è pensata per garantire dignità, sostegno economico e continuità lavorativa a chi si trova in situazioni complesse.
L’INPS ha inoltre facilitato l’accesso a questi strumenti attraverso canali digitali sempre più intuitivi, velocizzando le procedure e riducendo i tempi di attesa. Lo scopo è chiaro: offrire risposte immediate e sostegno concreto a chi ne ha bisogno.
Una delle grandi conquiste dell’ultimo decennio è stata l’introduzione di forme di sostegno anche in caso di emergenze ambientali, sanitarie o climatiche. Proprio quest’ultima dimensione, legata al cambiamento climatico, ha visto l’INPS intervenire per tutelare chi lavora in condizioni proibitive, come accade nei mesi più caldi dell’anno.
E spunta la “soglia” dei 35 gradi: la cassa integrazione
Nel messaggio n. 2736 del 26 luglio 2024, l’INPS ha confermato per il 2025 che anche le temperature torride possono giustificare il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO). Un aiuto importante per le aziende e una tutela fondamentale per i lavoratori costretti a operare sotto il sole cocente.
La soglia di riferimento è rappresentata da una temperatura percepita pari a 35 gradi. Questa non è legata solo ai gradi misurati dal termometro, ma tiene conto anche di umidità, esposizione solare, uso di dispositivi di protezione e fonti di calore esterne. Dunque, anche se la temperatura reale è inferiore, si può comunque richiedere la cassa integrazione. La tutela riguarda soprattutto chi lavora in condizioni di rischio, come nei cantieri all’aperto, su tetti, strade o in ambienti chiusi privi di adeguato raffrescamento. Le aziende possono richiedere la CIGO indicando le giornate e gli orari di sospensione, le mansioni coinvolte e fornendo una relazione tecnica dettagliata.

Tutele più semplici e veloci, con nessun requisito di anzianità
Quel che è necessario sapere è che è necessario allegare bollettini meteo, poiché l’INPS acquisisce i dati direttamente da fonti ufficiali. Tuttavia, è possibile rafforzare la richiesta facendo riferimento alla mappa del rischio da caldo pubblicata su Worklimate.it, utile per dimostrare la necessità della sospensione. Una delle novità più importanti riguarda l’accesso semplificato alla misura: non è più necessario avere 90 giorni di anzianità in caso di eventi meteo. Inoltre, non è richiesto il contributo addizionale da parte dell’impresa, e l’informativa sindacale può avvenire anche a posteriori, a meno che non si chieda una proroga oltre i limiti previsti.
In questo modo, l’INPS dimostra una volta di più la sua capacità di adattarsi ai tempi, offrendo strumenti tempestivi per affrontare le emergenze climatiche che impattano il mondo del lavoro. Un segnale forte in favore della salute e della sicurezza di chi ogni giorno lavora anche in condizioni estreme. L’estate 2025, quel che rimane, sarà, di certo, ancora torrida, ma i lavoratori sanno di poter contare su una rete di protezione efficace. La dignità del lavoro passa anche da qui: riconoscere che il caldo non è solo una questione climatica, ma un fattore che può minacciare seriamente la salute.