Bollo auto 2025, chi vive in queste regioni non lo paga più | Controlla questa griglia e scopri se ci rientri

Pagamento del bollo auto teleone.it
Le tasse più odiate in Italia? Una su tutte: il bollo auto… Ma ci sono novità parecchio interessanti per non pagare più
In Italia ci sono tasse che mettono d’accordo quasi tutti gli automobilisti su un punto: sono odiatissime. L’IMU, ma anche la tassa sui rifiuti… e soprattutto il bollo auto. Non si tratta di un’imposta legata all’uso del mezzo, come l’assicurazione o il carburante. Il bollo si paga semplicemente per il possesso dell’auto, a prescindere dal suo utilizzo. E questo lo rende ancora più indigesto per chi magari guida poco o nulla.
Negli ultimi anni, si sono moltiplicate le sentenze, proposte e petizioni per abolirlo. In Parlamento, diversi disegni di legge sono stati avanzati, senza però mai trovare un reale sbocco. Il tema è caldo, e periodicamente torna a far discutere politici, automobilisti e associazioni dei consumatori. Anche perché la tassa ha un’importante variabilità regionale, che genera confusione e disparità di trattamento.
Non tutti sanno, infatti, che il bollo auto non è una tassa statale ma regionale. Questo significa che ogni Regione può decidere come comportarsi: applicarlo, ridurlo, sospenderlo o eliminarlo in parte o totalmente. Una libertà che ha portato alla nascita di veri e propri “paradisi del bollo zero” e, all’opposto, zone dove non è prevista alcuna agevolazione.
Friuli Venezia Giulia e Sardegna fanno eccezione: qui il bollo è gestito dall’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, anche in queste Regioni, le agevolazioni seguono comunque criteri regionali. Il risultato? Una mappa d’Italia frammentata, difficile da comprendere per il cittadino medio. Ma spieghiamoci meglio, con varie opportunità in ogni regione italiana.
Le vere “regine” dell’esenzione e la griglia delle Regioni dove non si paga più il bollo
Iniziamo con una buona notizia, ovvero che chi guida un’auto ecologica può risparmiare migliaia di euro. Auto elettriche, ibride, a metano o GPL sono al centro di politiche di incentivazione ambientale in quasi tutte le Regioni italiane. In Lombardia e Piemonte, l’esenzione è permanente per i veicoli elettrici e a idrogeno: non si paga più il bollo, mai. In altre Regioni, invece, come Emilia Romagna, Marche, Lazio o Sicilia, l’esenzione dura 5 anni, dopodiché si paga un importo ridotto (generalmente il 75%).
Ogni Regione ha le sue regole. In Liguria, ad esempio, le ibride godono di 5 anni di esenzione se immatricolate nel 2022 o 2023. Nelle Marche, il beneficio dura 6 anni ma è riservato alle ibride immatricolate tra il 2023 e il 2024, con potenza inferiore a 66 kW. In Veneto, si ha diritto a 3 anni di esenzione, ma solo per ibride o a doppia alimentazione. In Sicilia, se l’auto è stata immatricolata entro il 31 dicembre 2024, si ha diritto a 3 anni di esenzione, anche nel caso delle ibride plug-in.

Altri modi per non pagare e esenzioni varie
Le auto storiche possono essere esenti se hanno più di 30 anni e non circolano su strada. In quel caso, si paga solo una tassa di circolazione annua ridotta (dai 25 euro in Basilicata ai 31 euro in Campania). Tra i 20 e i 30 anni, si ha diritto a uno sconto del 50%, ma solo se l’auto ha il certificato di rilevanza storica riportato sul libretto. Chi vive in Lombardia è particolarmente fortunato: qui l’esenzione vale anche per veicoli con più di 20 anni, purché iscritti a registri storici ufficiali (ASI, FMI, ecc.). Un beneficio che può far risparmiare cifre considerevoli ogni anno.
E inoltre, l’esenzione per disabili è riconosciuta a livello nazionale, ma per beneficiarne servono requisiti precisi. Il veicolo deve essere usato per la mobilità del disabile e possono accedere all’agevolazione solo alcune categorie: persone con gravi difficoltà motorie, ciechi, sordi, disabili psichici con indennità di accompagnamento. Il limite di cilindrata è di 2.000 cc per auto a benzina e 2.800 cc per diesel. Per le auto elettriche non esistono limiti. Anche i familiari fiscalmente a carico del disabile possono usufruire dell’esenzione, se usano l’auto per accompagnarlo. L’esenzione va richiesta con apposita documentazione, ma una volta concessa, resta valida finché non cambiano il veicolo o il proprietario.