Arriva il BONUS da 500 euro | Per riceverlo ti tocca fare questo passaggio, chi lo ignora lo perde per sempre

Soldi "a pioggia" e risparmi - teleone.it

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Fondamentale non rimanere fermi, altrimenti si perde tutto: ecco cosa fare e come agire per ottenere il bonus  

Come si sa bene, a partire dal gennaio dello scorso anno l’Italia ha voltato pagina nel campo del sostegno al reddito: è entrato ufficialmente in vigore l’Assegno di Inclusione, meglio noto come AdI. Questa nuova misura ha preso il posto del vecchio Reddito di Cittadinanza, con l’intento di offrire un supporto economico più mirato e sostenibile alle famiglie fragili. A differenza del Reddito di Cittadinanza, l’AdI si basa su criteri più selettivi, valutando sia la situazione economica che la composizione familiare e l’impegno attivo del beneficiario nel reinserimento sociale e lavorativo.

L’obiettivo principale è sostenere i nuclei familiari in cui sia presente almeno un soggetto definito fragile: minori, persone con disabilità, anziani over 60 o soggetti in condizioni di svantaggio sociale. Chi riceve l’AdI deve accettare un percorso di inclusione lavorativa e sociale, firmando prima il Patto di Attivazione Digitale (PAD) e successivamente aderendo a iniziative formative o professionali.

La misura ha una durata iniziale di 18 mesi e può essere rinnovata per altri 12, ma solo dopo una sospensione obbligatoria di un mese. Questa regola, voluta dal legislatore, ha però creato un problema concreto: per molte famiglie, luglio 2025 sarà un mese di completa assenza di supporto. È proprio su questo punto che si concentra l’intervento del governo.

Secondo i dati ufficiali, sono già più di 500.000 famiglie ad aver usufruito dell’AdI sin dall’inizio dell’anno. Di conseguenza, a giugno si è concluso per loro il primo ciclo. La normativa, tuttavia, prevede un mese di sospensione prima del rinnovo. Questo ha generato un vuoto assistenziale preoccupante, soprattutto per chi non ha altre fonti di reddito.

Come ottenere il bonus da 500 euro

Per evitare che questo mese di sospensione si trasformi in disagio sociale, il governo ha introdotto – tramite un emendamento al Decreto Ilva (D.L. n. 92/2025) – un contributo straordinario una tantum. Questo bonus, fino a 500 euro, punta a coprire esattamente il mese scoperto tra il primo e il secondo ciclo di erogazione dell’AdI.

Il testo, già approvato in Commissione e in attesa di conversione in Parlamento, stabilisce che il contributo spetta a coloro che hanno già completato i primi 18 mesi di AdI e hanno presentato la domanda di rinnovo. Il bonus corrisponderà all’ultima mensilità ricevuta, con un tetto massimo di 500 euro. Il pagamento è previsto insieme alla prima rata del secondo ciclo, e comunque non oltre dicembre 2025.

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Contributo straordinario per colmare il “vuoto”

Per accedere al contributo straordinario, è fondamentale presentare la domanda di rinnovo dell’Assegno di Inclusione. Questa può essere inoltrata online tramite il sito dell’INPS oppure con il supporto di CAF e patronati. In caso di composizione familiare invariata, non sarà necessario firmare un nuovo Patto di Attivazione Digitale. Se, invece, ci sono stati cambiamenti (nascite, decessi o cambi di residenza), sarà necessario sottoscrivere nuovamente il PAD.

Il nuovo ciclo di erogazione dell’AdI, della durata di 12 mesi, partirà dal mese successivo a quello di sospensione. Dunque, chi ha ricevuto l’ultima mensilità a giugno 2025 vedrà riprendere il beneficio da agosto. L’istituzione di questo bonus straordinario rappresenta un segnale importante. Il governo ha riconosciuto che anche una sola mensilità può fare la differenza per chi vive situazioni di estrema vulnerabilità economica. Tuttavia, la misura evidenzia anche le criticità strutturali del sistema: è indispensabile costruire un welfare più fluido, capace di accompagnare le famiglie senza interruzioni burocratiche che rischiano di diventare veri ostacoli alla dignità sociale.