È UFFICIALE – TORNA IL GREEN PASS | Senza non lavori, non viaggi e NON puoi uscire di casa

mascherine ufficio - foto archivio teleone.it
Le mascherine potrebbero tornare? Un dubbio inquietante nell’ultimo periodo fra dibattiti pubblici e social
È passato ormai qualche anno, ma il ricordo del periodo più buio della recente storia italiana è ancora vivissimo. Quando si parla di Covid-19, lockdown e restrizioni, la mente torna inevitabilmente a quelle giornate sospese tra silenzio e tanta, tantissima paura. L’Italia, come il resto del mondo, si è ritrovata all’improvviso immersa in una realtà surreale fatta di strade vuote, attività chiuse, sirene continue e bollettini giornalieri. Tutto si è fermato, e con esso anche la nostra normalità.
Le scuole si sono svuotate, gli ospedali si sono riempiti. Abbiamo imparato a convivere con la distanza, con il gel igienizzante sempre in tasca e col repsiro dietro una mascherina. Abituati a lavorare da casa, a fare videochiamate anche per salutare le persone a noi più “vicine”. Eppure, nonostante sia passato del tempo, quelle ferite non si sono mai davvero rimarginate.
Ogni tappa di quella emergenza è stata una prova difficile: dai primi focolai al Nord Italia, fino alla chiusura totale del Paese. Poi, il vaccino, il Green Pass, le proteste, il ritorno graduale alla libertà. Ma quel periodo resta scolpito nella memoria collettiva come uno dei più duri della nostra epoca recente. E oggi, mentre si torna a parlare di nuovi virus e possibili misure di contenimento, riaffiora una paura che sembrava sopita.
Sono bastate alcune notizie, circolate sui social, per scatenare il panico. Si parla del ritorno delle mascherine, di nuovi virus in circolazione, e qualcuno teme addirittura una nuova ondata pandemica. Il fantasma del lockdown torna ad aggirarsi, e l’idea di un nuovo Green Pass riapre ferite ancora aperte.
Green Pass e nuove paure: ritorna l’incubo?
Diciamo subito che, nonostante tutto, le preoccupazioni non nascono dal nulla. Recentemente è stato confermato in Italia il primo caso di Mpox clade 1b, una variante più pericolosa del vaiolo delle scimmie. L’uomo colpito era rientrato da un viaggio in Tanzania, e la segnalazione è arrivata all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il 4 giugno 2025. Da allora, il dibattito è esploso.
La reazione è stata immediata. Sui social molti hanno espresso timori per un possibile ritorno alle vecchie restrizioni: c’è chi teme l’obbligo di nuovi vaccini e chi è spaventato da una riedizione del Green Pass per accedere a lavoro e servizi. Le immagini di persone con la mascherina, già diffuse online, alimentano l’ansia. E intanto il web si divide tra chi invoca prudenza e chi grida al complotto.

Cosa sta succedendo davvero?
Il virus esiste, ed è reale. Secondo Fanpage.it, nel 2025 sono già stati registrati oltre 24.600 casi di Mpox, soprattutto in alcuni Paesi africani, ma anche in nazioni come Cina, Regno Unito e Stati Uniti. In Italia la situazione è monitorata attentamente, ma non si parla di pandemia. L’OMS ha definito la malattia un’emergenza globale, ma non siamo tornati ai tempi del lockdown.
Non esiste ancora una cura specifica per l’Mpox clade 1b, ma è possibile trattarne i sintomi. Il vaccino Imvanex, utilizzabile anche dopo l’esposizione, rappresenta uno strumento efficace per limitare i contagi. Al momento, dunque, la situazione appare sotto controllo. Tuttavia, la memoria delle restrizioni passate resta vivida, e basta poco per risvegliare un incubo collettivo che nessuno vuole rivivere. Non c’è alcuna ufficialità sul ritorno del Green pass o di particolari restrizioni, ma la paura sì. Per quella sì, purtroppo.